“Per noi è una gioia immensa poter accogliere di nuovo e per la seconda volta Papa Francesco in Ungheria”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, a parlare è mons. Tamás Tóth, segretario generale della Conferenza episcopale ungherese e coordinatore generale della visita apostolica che Papa Francesco compirà in Ungheria dal 28 al 30 aprile. “Due anni fa – ricorda mons. Tóth – il Santo Padre era venuto qui a Budapest per celebrare la Statio Orbis alla fine del Congresso eucaristico internazionale e quella volta ci ha promesso che sarebbe ritornato. La Conferenza episcopale come anche le autorità civili lo hanno invitato e il Santo Padre, per la nostra gioia, ha accolto questo invito”. Il segretario generale ammette che “solitamente sono pochissimi i Paesi che il Santo Padre visita due volte”, ma aggiunge subito: “In realtà la prima volta che è venuto qui, era per il Congresso eucaristico. Questa volta farà una visita al Paese anche se a causa dell’età gli incontri saranno a Budapest”. Mons. Tóth parla del “bel programma” che è stato organizzato per il Santo Padre. “Sono previsti incontri con i poveri e i rifugiati. L’Ungheria ha accolto tanti profughi dall’Ucraina soprattutto attraverso la nostra Caritas che ha fatto un grandissimo lavoro. Poi è molto atteso anche il suo incontro con i giovani. Per noi è importante che i nostri giovani possano vedere la dimensione mondiale della Chiesa e che anche loro fanno parte della Chiesa cattolica universale. E poi visiterà l’Università Cattolica di Budapest che in questo Anno Accademico celebra i suoi 30 anni di rifondazione dopo il comunismo”. E conclude: “La santa messa celebrata sulla piazza degli Eroi a Budapest è stata per tutti un evento impressionante. Ritornando a Roma, il Papa aveva promesso che sarebbe tornato per una visita al Paese. Sono due anni che stiamo aspettando Papa Francesco”.