“Ritorniamo a Dio: ne abbiamo bisogno prima di tutto noi, che ci diciamo credenti in Lui, e qualche volta rischiamo di fare di Dio un nostro possesso pacifico e tranquillo, piuttosto che Qualcuno che continuamente ci sorprende e ci propone di stabilire con Lui una relazione vivente, sempre rinnovata”. Si apre con queste parole la lettera per la Quaresima del vescovo di Crema Daniele Gianotti.
“È naturale – osserva il presule – pensare che abbiano bisogno di tornare a Dio anzitutto quelli che Lo disprezzano”, quelli che “prosperano sul commercio delle armi, quelli che praticano ingiustizia e violenza, quelli che disprezzano i fratelli e abusano di loro”. Siamo convinti che “Dio può toccare il cuore di tutti e di ciascuno, per farlo tornare a Sé: per questo, anche, preghiamo per la conversione di tutti” ma “credo che Dio si aspetti che la sua Chiesa, i discepoli del suo Figlio Gesù, siano i primi a mostrare” che “bellezza c’è nel tornare a Lui!”. “Torniamo a Dio con la preghiera insistente e instancabile” e “con il digiuno”, prosegue il vescovo precisando che “tornare a Dio, nel cammino spirituale della Quaresima, è anche un’esperienza di Chiesa: fa parte – ce lo ricorda Papa Francesco nel suo Messaggio per la Quaresima di quest’anno – di quella dimensione sinodale di Chiesa, sulla quale stiamo riflettendo e nella quale stiamo cercando di camminare. Parte di questo cammino sarà, per noi, proprio l’incontro con Papa Francesco che, a Dio piacendo, avremo la grazia di vivere a Roma il prossimo 15 aprile”.
Ieri l’anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: “la pace” che Gesù “ci ha donato non è secondo i criteri del mondo: ma questo ci impegna ancora di più, nella preghiera e nell’azione, a diventare operatori di pace, affamati e assetati di giustizia”, mai “rassegnati alle ‘ragioni’ della violenza”. Le comunità cristiane della città di Crema propongono, per la sera del 1° marzo, una marcia silenziosa per la pace. Di qui l’invito a partecipare e, in ogni caso, a fare della Quaresima un “tempo forte” di preghiera per la pace.
Infine il richiamo al ricordo della recentissima visita nella diocesi di San José de Mayo e in altri luoghi dell’Uruguay; e quello delle prime settimane di visita pastorale, nell’Unità pastorale Beato Carlo Acutis, in gennaio.