Terremoto in Turchia e Siria: Cesvi, “crisi oltre i tre mesi, servono aiuti a lungo termine”

“La crisi nelle zone colpite dal sisma andrà ben oltre i tre mesi di stato d’emergenza previsti: è fondamentale prevedere aiuti materiali e psicologici a lungo termine”. A lanciare l’allarme è Lorena D’Ayala Valva, vicedirettrice generale e responsabile per le emergenze di Fondazione Cesvi, attiva in maniera particolare nelle province turche di Kahramanmaraş e Adiyaman, tra quelle maggiormente devastate ma meno raggiunte dagli aiuti internazionali. “Nelle dieci province turche più colpite dal terremoto – aggiunge – vivevano 13,5 milioni di persone: oltre 2,2 milioni sono sfollate altrove, ma per chi resta è urgente la necessità di aiuti e riparo in questo gelido inverno. Ai traumi psicologici della tragedia si aggiunge il rischio di gravi malattie, da quelle respiratorie al colera. Raggiungeremo, nei prossimi 6 mesi, 25mila persone su vari fronti, dalla distribuzione di beni salvavita all’assistenza psicologica per adulti e bambini”.
Coordinando due organizzazioni locali e formando personale sul posto, Cesvi dispiegherà inoltre due unità mobili per l’assistenza psicologica alle persone colpite da traumi e altri problemi psicologici comuni dopo i terremoti (legati alla perdita di cari, all’aver perso la casa, all’essere rimasti sotto le macerie, etc). Gli specialisti forniranno servizi d’ascolto e assistenza sia ad adulti sia a bambini, di gruppo e individuali. Per i bambini, inoltre, degli animatori proporranno attività ludiche e ricreative, con cui aiutarli ad affrontare il dramma vissuto.

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