“La tentazione del virtuale sul reale è una tentazione brutta”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ricevendo in udienza i membri della pontificia Accademia per la Vita, in occasione della 28ª Assemblea generale, che si svolge in Vaticano, dal 20 al 22 febbraio sul tema “Converging on the person. Emerging Technologies for the Common Good”. “Nella rete delle relazioni, sia soggettive che comunitarie, la tecnologia non può soppiantare il contatto umano, il virtuale non può sostituire il reale e nemmeno i social l’ambito sociale”, la denuncia di Francesco, secondo il quale “la forma tecnologica dell’esperienza umana sta diventando ogni giorno più pervasiva”: “nelle distinzioni tra naturale e artificiale, biologico e tecnologico, i criteri con cui discernere il proprio dell’umano e della tecnica diventano sempre più difficili. Perciò è importante una seria riflessione sul valore stesso dell’uomo”. Di qui la necessità di “ribadire con decisione l’importanza del concetto di coscienza personale come esperienza relazionale, che non può prescindere né dalla corporeità né dalla cultura”.