Visti i dati della relazione dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, che segnala la Regione Lazio al secondo posto per i flussi anomali di denaro verso territori e paesi a fiscalità privilegiata, e quelli della Direzione nazionale antimafia che rivelano collegamenti con la ‘ndrangheta, al centro di indagini investigative, denunce ed arresti per riciclaggio e concussione, la Caritas diocesana di Gaeta ha promosso il Tavolo di cittadinanza attiva, per frenare la permeazione delle mafie nel territorio laziale. Un’azione di legalità attraverso una rete di collaborazione e di crescita di una nuova sensibilità tra le istituzioni e la società civile, in modo da consentire l’isolamento delle organizzazioni criminali, recidendo le relazioni di collusioni e complicità con attori della cosiddetta “area grigia”, che comprende imprenditori, professionisti, politici, pubblici funzionari, indebolendo il loro potere economico. Il Tavolo di lavoro si configurerà come una rete per condividere esperienze, promuovere la conoscenza di quei meccanismi che consentono il radicamento delle mafie nell’economia legale, formulare risposte di mitigazione al processo invasivo delle mafie, sviluppare un percorso di cittadinanza attiva attraverso una serie di incontri con esperti, focalizzato sulle principali fonti illecite delle mafie, quali il gioco d’azzardo, il traffico di sostanze stupefacenti e il riciclaggio di capitali illeciti nel mercato legale. Il progetto è promosso dalla Caritas diocesana in collaborazione con il Laboratorio socio-politico della parrocchia di san Giacomo, l’Associazione Gocce di fraternità Aps sede di Gaeta, l’Associazione Vittorio Bachelet, il Circolo intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio”, la Cooperativa sociale Osiride, l’Associazione per la tutela dei beni comuni di Formia, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia sezione di Formia, l’Associazione italiana amici di Raoul Follereau sezione di Formia.