Un’alleanza, un impegno comunitario ma anche dei singoli, nell’evangelizzazione. Si è concluso così a Roma “Global 2033“, l’iniziativa che ha riunito leader di 79 movimenti e associazioni cristiane per programmare l’annuncio della “buona novella” nel prossimo decennio. Il primo atto sarà una preghiera ecumenica nel giorno di Pentecoste a Gerusalemme, cui parteciperanno venti reti ecclesiali. Pregheranno tutti insieme – cattolici, evangelici e protestanti – perché lo Spirito Santo discenda su di loro come discese sugli apostoli. Ma il programma è fitto: “Faremo una giornata, ogni mese, di preghiera e digiuno per dieci anni; e per un mese, ogni anno, ciascuna organizzazione sarà impegnata nella preghiera e nell’evangelizzazione”, riferisce il coordinatore di Global 2033, Henry Cappello. Saranno numerosi anche i nuovi incontri tra leader, a Roma o nei territori. Tra gli impegni assunti, uno in particolare riguarda i singoli: ogni persona per i prossimi dieci anni reciterà ogni giorno una preghiera allo Spirito Santo. “Una Chiesa unita è una Chiesa credibile nell’evangelizzazione”. Parte, quindi, una grande campagna mondiale di preghiera.
Durante la conferenza, i partecipanti hanno vissuto momenti di lavoro in gruppi ristretti con cinque persone per gruppo. “Ciascuno ha ascoltato la voce dell’altro e ciò che il Signore ha messo nel nostro cuore – dice Cappello -. Sono stati momenti incoraggianti di preghiera e riflessione per arrivare a decisioni stategiche”. I rappresentanti dei movimenti sono arrivati a Roma da diverse parti del mondo. Jeff Locker dal Canada. “Ho partecipato perché sono entusiasta della possibilità offerta da questo incontro per rilanciare il messaggio di Cristo nel mondo nei prossimi dieci anni. Sono presidente di Catholic Christian Outreach, un movimento che lavora nei campus universitari con gli studenti e abbiamo diverse missioni nel mondo. Siamo impegnati ad aiutare i giovani a crescere nella fede. Dopo questo meeting speriamo di avere nuovi amici di altri gruppi con cui collaborare per sviluppare la nostra missione in nuove località”.
Matteo Calisi è membro di una comunità carismatica, la Comunità di Gesù, comunità di Bari presente in diversi Paesi nel mondo. Centro del suo impegno è il dialogo tra le religioni. “In questa decade che precede l’anniversario della morte e resurrezione di Cristo e la festa della Pentecoste, come cattolici, vogliamo promuovere qualcosa che abbia a che fare con l’evangelizzazione e il discepolato. La storia ci ha insegnato che i movimenti evangelici e pentecostali hanno in modo prominente questa espressione dell’evangelizzazione kerygmatica. Noi cattolici invece siamo più versati sulla formazione catechetica. Forse non sempre però i cattolici arrivano a una relazione personale con Gesù Cristo attraverso la conoscenza e la dottrina. Quindi, alla luce di questi incontri con il mondo evangelicale, abbiamo sentito l’esigenza di porre maggiore enfasi sul kerygma”. L’impegno di Matteo Calisi, dopo Global 2033, continuerà nell’ecumenismo spirituale. “Sono coinvolto in diversi programmi ecumenici in varie latitudini e in diversi dialoghi con il mondo carismatico pentecostale ma anche – aggiunge – con gli ebrei che credono in Gesù, il movimento messianico, che sta vedendo una fioritura in tutto il mondo, che ci interpella come cristiani. Mi aspetto che sotto la spinta di questa urgenza nell’evangelizzazione possiamo essere, se non uniti, almeno meno divisi”.
Il ‘day after’ di Corrado Di Gennaro, della Comunità Magnificat Dominum di Foggia, sarà lontano dall’Italia. “Sentiamo forte la presenza dello Spirito Santo nella nuova evangelizzazione, nell’essere Chiesa in uscita – dice -. In questo momento storico, è utile un’iniziativa come questa perché a duemila anni dalla resurrezione di Cristo solo un miliardo e mezzo di persone su otto miliardi hanno sentito parlare di Lui. E ci sembra troppo poco. Ci sembra che il Regno di Dio senta la necessità di essere diffuso. Quindi, l’obiettivo che ci siamo dati – convinti che lo Spirito ci spinge – è che tra dieci anni la metà di persone nel mondo possa avere ricevuto l’annuncio di Cristo come Signore e Salvatore. Il mio impegno continuerà in Uganda, dove sarò in missione. Lì la nostra Comunità ha avuto il permesso di annunciare il Signore, nella seconda università del Paese, l’università dei martiri ugandesi, dove studiano cinquemila giovani. In accordo con il rettore e con il cappellano potremo fare dei corsi, che chiamiamo ‘seminari di vita nuova’ per poter fare conoscere Gesù Cristo e l’esperienza dello Spirito Santo, essendo la nostra una realtà nata nel mondo carismatico”.