“Soccorriamo il Sud Sudan, non lasciamo sola la sua popolazione, che tanto ha sofferto e soffre!”. Si è concluso con questo appello l’incontro del Papa con gli sfollati interni, alla Freedom Hall, cuore della seconda giornata del viaggio in Sudan. “Accanto ai soccorsi urgenti, credo sia molto importante, in prospettiva futura, accompagnare la popolazione sulla via dello sviluppo, ad esempio aiutandola ad apprendere tecniche aggiornate per l’agricoltura e l’allevamento, così da facilitare una crescita più autonoma”, la proposta di Francesco, che ha rivolto un pensiero anche “ai tanti rifugiati sud sudanesi che stanno fuori dal Paese e a quanti non possono rientrare perché il loro territorio è stato occupato. Sono loro vicino e auspico che possano tornare a essere protagonisti del futuro della loro terra, contribuendo al suo sviluppo in modo costruttivo e pacifico”. Infine, una benedizione speciale per i bambini del Sud Sudan, “proprio perché possiate crescere tutti insieme nella pace”: “La benedizione sarà davvero speciale, perché la darò insieme ai miei fratelli Justin e Iain”, ha sottolineato il Papa a proposito dei suoi accompagnatori nel pellegrinaggio ecumenico: “Con essa, vi raggiunga la benedizione di tanti fratelli e sorelle cristiani nel mondo, che vi abbracciano e vi incoraggiano, sapendo che in voi, nella vostra fede, nella vostra forza interiore, nei vostri sogni di pace risplende tutta la bellezza dell’essere umano”.