“La tragedia del Cermis, venticinque anni fa, lasciò sgomenta l’intera comunità nazionale. Venti persone, la maggior parte delle quali turisti in visita nelle nostre montagne, persero la vita precipitando dalla funivia, a causa del comportamento grave e irresponsabile dell’equipaggio di un aereo militare statunitense”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione diffusa in occasione del 25° anniversario della strage del Cermis. “La Repubblica rinnova la propria vicinanza ai familiari delle vittime, alla comunità di Cavalese, a quanti negli anni trascorsi si sono impegnati per giungere a una piena ricostruzione degli eventi e ottenere giustizia”, ha proseguito il Capo dello Stato, osservando che “le conclusioni processuali sono state condizionate dai limiti imposti dalle convenzioni internazionali in essere. Nonostante omissioni e ritardi, è stato tuttavia ricomposto un quadro veritiero delle responsabilità e delle circostanze che hanno prodotto la strage. Così come si è imposta una revisione delle regole che presiedono il volo degli aerei militari sui territori abitati”. “Quanto è accaduto non sarebbe mai dovuto accadere”, ha ammonito Mattarella, secondo cui “è responsabilità delle istituzioni eliminare anche il minimo rischio che incidenti di simile natura possano avvenire. La sicurezza e l’idea stessa di difesa cominciano dal rispetto e dalla tutela della vita dei cittadini”.