Papa in R.D. Congo: incontro autorità, “favorire elezioni libere, trasparenti e credibili”, “non lasciarsi comprare da chi vuole mantenere il Paese nella violenza”

“Favorire elezioni libere, trasparenti e credibili; estendere ancora di più la partecipazione ai processi di pace alle donne, ai giovani e ai gruppi marginalizzati; ricercare il bene comune e la sicurezza della gente anziché gli interessi personali o di gruppo; rafforzare la presenza dello Stato in ogni parte del territorio; prendersi cura delle tante persone sfollate e rifugiate”. Sono le indicazioni del Papa per il futuro della Repubblica Democratica del Congo, contenute nel suo primo discorso a Kinshasa. “Non ci si lasci manipolare né tantomeno comprare da chi vuole mantenere il Paese nella violenza, per sfruttarlo e fare affari vergognosi: ciò porta solo discredito e vergogna, insieme a morte e miseria”, ha tuonato Francesco, secondo il quale “fa bene invece accostarsi alla gente, per rendersi conto di come vive”, perché “le persone si fidano quando sentono che chi le governa è realmente vicino, non per calcolo né per esibizione, ma per servizio”. “Nella società, a oscurare la luce del bene sono spesso le tenebre dell’ingiustizia e della corruzione”, il monito del Papa: “Già secoli fa Sant’Agostino, che nacque in questo continente, si chiedeva: ‘Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?’. Dio è dalla parte di chi ha fame e sete di giustizia. Non bisogna stancarsi di promuovere, in ogni settore, il diritto e l’equità, contrastando l’impunità e la manipolazione delle leggi e dell’informazione”.

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