“Il matrimonio non va idealizzato, come se esso esistesse soltanto laddove non ci sono problemi”. A raccomandarlo è stato il Papa, nel discorso alla Rota Romana per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, in cui ha osservato che “il disegno di Dio, essendo posto nelle nostre mani, si realizza sempre in modo imperfetto, e tuttavia la presenza del Signore abita nella famiglia reale e concreta, con tutte le sue sofferenze, lotte, gioie e i suoi propositi quotidiani”. “Quando si vive in famiglia, lì è difficile fingere e mentire, non possiamo mostrare una maschera”, la constatazione di Francesco: “Se l’amore anima questa autenticità, il Signore vi regna con la sua gioia e la sua pace. La spiritualità dell’amore familiare è fatta di migliaia di gesti reali e concreti. In questa varietà di doni e di incontri che fanno maturare la comunione, Dio ha la propria dimora. Questa dedizione unisce valori umani e divini, perché è piena dell’amore di Dio”. “Le crisi nascoste non si risolvono nel nascondimento, ma nel perdono”, ha aggiunto a braccio.