Sabato 28 gennaio (ore 18) l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo celebrerà la Messa per la riapertura al culto della chiesa parrocchiale di Santa Maria Addolorata in Cantalupo di Bevagna. La chiesa, riferisce l’arcidiocesi, è stata chiusa a causa dei danni causati dai terremoti del 2016: da allora la vita spirituale si è svolta nel teatrino parrocchiale. La comunità cristiana di Cantalupo è la più a nord dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia, ai confini con Cannara che è parte della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino; di essa fanno parte anche le frazioni di Capro, Castelbuono, Limigiano e Torre del Colle. Da alcuni anni condivide il parroco con il capoluogo comunale, Bevagna. La somma per la riparazione e il rafforzamento della chiesa, oltre 60mila euro, è stata interamente reperita dalla locale comunità, nello specifico dalla Pro-loco Cantalupo-Castelbuono, dal Centro di Solidarietà Ape (nato nel 1988 per aiutare coloro che hanno bisogno di strumenti sanitari in caso di malattie fortemente invalidanti, ndr) e da offerte liberali della gente. “L’impegno della comunità di Cantalupo – afferma mons. Boccardo – nel reperire l’intera somma per effettuare i lavori alla chiesa è ammirevole, sottolinea come nel nostro territorio la chiesa parrocchiale è sentita quale casa di tutti, luogo dove si ascolta la Parola e si celebra l’Eucaristia, trova ispirazione e motivazione la carità, si condividono gioie e fatiche, accogliendosi e perdonandosi reciprocamente. La riapertura della chiesa di Santa Maria Addolorata costituisce un chiaro messaggio: lavorare insieme facilita sia il reperimento delle risorse che il disbrigo delle pratiche burocratiche, ma soprattutto immette nel tessuto sociale fecondi germi di bene e di collaborazione che lasciano il segno”. L’edificazione della chiesa di Cantalupo, secondo una ricostruzione storica, risale agli anni 1673-1684.