Un piano strategico per leggere al meglio i nuovi bisogni della società e dare risposte sempre più adeguate. È quello che la Fondazione Solidarietà Caritas Onlus di Firenze ha deciso di fare avvalendosi del supporto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (con il Centro interdisciplinare Health Science) e dell’Università di Firenze (con il laboratorio Arco).
Obiettivo, “realizzare un piano strategico che governi lo sviluppo futuro della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze in un’ottica pluriennale”, spiega Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna e responsabile scientifica del progetto. “È un segno di maturità e innovazione il fatto che un ente del Terzo settore che opera nel settore sociale e nel sociosanitario, e che spesso deve affrontare situazioni emergenziali, apra una riflessione interna sulle strategie per affrontare il futuro. Da questa riflessione nasceranno contributi anche per l’innovazione nella pubblica amministrazione e negli altri attori del terzo settore”. Il percorso si svilupperà in varie fasi: formazione, aggiornamento delle competenze e delle conoscenze del personale, indagine del clima interno, gruppi di lavoro per la redazione del Piano. Saranno coinvolti tutti coloro che operano nella Fondazione e i diversi team di ricercatori.
“Negli ultimi anni le sfide globali, la pandemia, la crisi economica hanno modificato le richieste e i bisogni della comunità, accelerando i processi di cambiamento: noi dobbiamo restare al passo per poter garantire servizi adeguati alle esigenze della società e non lasciare indietro nessuno”, commenta Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze. Per questo “occorre una visione strategica pluriennale che nasca con il contributo congiunto degli operatori della Fondazione e di esperti”. “Noi – conclude Enrico Testi, direttore del centro di ricerca Arco – crediamo fortemente nella necessità per gli enti del Terzo settore di dotarsi di strumenti e percorsi di pianificazione” per “andare oltre il semplice adempimento amministrativo” e offrire “un’occasione di riflessione, capacity building e partecipazione interna”.