“Due vicende si intrecciano: quella di Matteo Messina Denaro, la sua cattura, la conferenza stampa e la gente che applaudiva. Dall’altra la processione tra le vie di Palermo che si stringe intorno al feretro di Biagio Conte, una vita spesa per i poveri. Migliaia di persone. La lunga veglia, toccante e sentita, in cattedrale. Due vite parallele. Trenta anni di fuga e latitanza da una parte. Trenta anni di Missione di Speranza e Carità dall’altra”. Così Francesco Cavallini, gesuita impegnato nella pastorale giovanile a Palermo, commenta due fatti di primo piano che si sono verificati nelle ultime ore in Sicilia. “Una vita sterile, che ha generato male e solitudine, e una vita feconda, pienamente realizzata, che ha promosso il bene, creato comunità. Alla violenza fa eco l’impegno per la giustizia, nella carità. Era questo ieri il sentimento diffuso della gente che accompagnava Biagio Conte in cattedrale. Due paradigmi opposti e il senso profondo della vita. In tanti hanno voluto portare Biagio a spalla, anche per pochi passi. È stato sempre lui, da gigante quale è, a portarci sulle sue”.