“Il Belìce non può essere cancellato dall’agenda della politica”. È questo il monito del vescovo di Mazara del Vallo, mons. Angelo Giurdanella, durante l’omelia per la messa commemorativa del 55° anniversario del terremoto del Belìce. La celebrazione si è tenuta ieri mattina nella chiesa madre di Partanna, alla presenza del sindaco Nicola Catania e di alcuni colleghi del Belìce.
Il vescovo ha ribadito che “non è solo necessario concludere la ricostruzione ma porre attenzione alla salvaguardia delle opere già esistenti”. Mons. Giurdanella ha fatto appello alla “collaborazione fra tutti”, alla “creazione di sinergie per lo sviluppo di questo territorio”. Il presule ha ricordato la figura di mons. Antonio Riboldi, parroco rosminiano che operò a Santa Ninfa nel periodo del sisma. “Dobbiamo fare memoria di quanti si sono spesi per la ricostruzione, spesso alzando anche la voce”, ha detto. Il vescovo ieri pomeriggio è stato a Gibellina per incontrare l’amministrazione comunale e per celebrare, nella chiesa madre, una messa commemorativa per le vittime di Gibellina del terremoto 1968.