Sarà dedicato alla figura di Giovanni Bernardo De Rossi, l’ebraista e semitista italiano più importante tra il Settecento e l’Ottocento, il convegno in programma il 16 e 17 gennaio a Soncino (Cr).
“I suoi interessi – si legge in una nota – spaziarono dalla storia biblica alla produzione letteraria dell’ebraismo medievale. Inoltre, fu anche indefesso raccoglitore di manoscritti e rarissime edizioni ebraici, tuttora conservati presso la Biblioteca Palatina di Parma, nonché il primo redattore di bibliografie e strumenti di catalogazione di questo materiale librario”.
La sua importante opera culturale sarà per la prima volta oggetto di un convegno internazionale: l’evento sarà ospitato presso la Sala consiliare del Comune di Soncino, organizzato dal Centro di ricerca europeo Libro Editoria Biblioteca (Creleb) dell’Università Cattolica e dalla Pro Loco di Soncino. Prevista la partecipazione di una dozzina di specialisti di diverse materie (dall’ebraistica alla bibliografia, dalla storia religiosa all’arabistica), con l’intento di sviluppare un confronto interdisciplinare capace di illuminare i tanti e diversi aspetti di questa figura così centrale nel dialogo tra ebraismo e mondo cattolico.
“L’incontro con la figura del De Rossi e l’idea di un convegno su di lui sono nati in modo quasi casuale – ha dichiarato Edoardo Barbieri, direttore del Creleb dell’Università Cattolica – si deve tutto alla passione di un soncinese doc come Giuseppe Cangini, entusiasta promotore dell’iniziativa. Si tratta di riscoprire una grande figura di studioso, non certo dimenticato dagli specialisti, ma la cui sfaccettata personalità merita sicuramente nuova attenzione”. “È importante che l’Università promuova, anche sul territorio, iniziative di alta cultura che possano aiutare a instaurare un dialogo serio con il nostro passato”, ha aggiunto, sottolineando come “ancora una volta la storia dei libri e degli uomini che li hanno scritti e studiati permetterà di meglio comprendere il ruolo che la cultura gioca nella nostra identità e nella nostra capacità di conoscere e di avvicinarci al ‘diverso’”.