Non è un vero e proprio addio: non lo dice chiaramente Elena Sofia Ricci, ma lo lascia intendere, in occasione della presentazione della settima stagione della fiction Rai-Lux Vide “Che Dio ci aiuti”, avvenuta oggi a Roma. “Suor Angela – dichiara l’attrice – in questa settima stagione di ‘Che Dio ci aiuti’ aveva alcuni obiettivi che ha poi realizzato: uno è quello di tornare in carcere per aiutare le donne, le madri, detenute. Sul futuro non so…. Potrei fare delle incursioni. Chissà”. Ricci, che veste ormai dal 2011 il velo di suor Angela, precisa: “Abitualmente non faccio mai tante stagioni di una serie, massimo tre o quattro. Faccio però molta fatica a distaccarmi da suor Angela, perché è un personaggio speciale. In questo ringrazio la produzione, la Lux Vide, che non mi ha mai vincolata contrattualmente; mi ha sempre fatto firmare il contratto stagione dopo stagione, concedendomi grande libertà”.
Approfondendo meglio il personaggio di suor Angela, che ricorda non poco il don Camillo di Fernandel, così umano, pasticcione, persino scorretto ma sempre orientato al bene, l’attrice spiega: “‘Che Dio ci aiuti’ ha offerto una grande attenzione al femminile, alle storie di donne. Cosa non comune; il cinema infatti ha raccontato tanto il maschile. Nella serie, oltre alla commedia e al dramma, viene trattato meravigliosamente anche il lato spirituale. Suor Angela sbaglia tanto, ma conquista per come si relaziona in chiave umana alla dimensione spirituale. Penso ai suoi dialoghi con la croce, con Cristo. E, possiamo affermare, che qualche volta suor Angela ci ha aiutato persino a dare delle risposte”. Con la sua immancabile ironia, l’attrice ha poi commentato: “‘Che Dio ci aiuti’ è un po’ come un ansiolitico: la gente torna sempre a casa stressata dalla vita e guardando la serie riesce a ridere, a piangere, a pensare!”.
Rivolgendosi poi alla collega Francesca Chillemi (è Azzurra, che ha intrapreso la via del noviziato), sottolinea: “Il testimone passa ora a Francesca, alla sua Azzurra. Ricordo che ero in giuria a Miss Italia quando fu eletta, e l’ho anche votata!”. In questi anni, dice Ricci, non celando l’emozione, “l’ho vista crescere come donna, madre e attrice. Non c’è cosa più bella, per chi come me ha avuto dei grandi maestri, di poter restituire quel dono nello sguardo di chi si ha davanti. A ben vedere, in questo, io e suor Angela ci assomigliamo: per il costante bisogno di dare, dare, dare…”.
Altra colonna portante della serie è Valeria Fabrizi, suor Costanza, che in conferenza stampa ha sottolineato: “Suor Costanza è un personaggio sempre uguale, buona e impicciona. È molto importante per me. Ringrazio Matilde e Luca Bernabei perché mi permettono all’età di 86 anni di essere qui, di poter continuare a lavorare”.