Benedetto XVI: mons. Gänswein, “dopo la morte ho chiamato Papa Francesco, è venuto subito”

“Umanamente, molto sofferente. Mi fa male, soffro… Spiritualmente, molto bene. So che Papa Benedetto adesso è dove voleva andare”. Così mons. Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare del Papa emerito, descrive il suo stato d’animo dopo la morte di Joseph Ratzinger. A colloquio con i media vaticani, nella sede di Radio Vaticana, padre Georg cita le ultime parole pronunciate dal Papa emerito – “Signore, ti amo” – non sentite personalmente ma riferitegli da un infermiere per averle sentite la notte prima della notte, verso le tre. “L’infermiere me l’ha detto la mattina appena sono arrivato nella camera da letto, queste sono state le ultime parole veramente comprensibili”, racconta l’arcivescovo: “Di solito, pregavamo le lodi davanti al suo letto: anche quella mattina ho detto al Santo Padre: ‘Facciamo come ieri: io prego ad alta voce e lei si unisce spiritualmente’. Non era infatti più possibile che potesse pregare ad alta voce, era proprio affannato. Lì ha soltanto un po’ aperto gli occhi – aveva capito la domanda – e ha fatto segno di sì con la testa. Così ho incominciato. Verso le 8 iniziava a respirare in maniera sempre più affannata. C’erano due medici – il dottor Polisca e un rianimatore – e mi hanno detto: ’Temiamo che adesso verrà il momento in cui dovrà sostenere l’ultima sua lotta in terra’. Ho chiamato le memores e anche suor Brigida, ho detto loro di venire perché si era arrivati all’agonia. In quel momento era lucido. Avevo già preparato prima le preghiere di accompagnamento per il moribondo, e abbiamo pregato per circa 15 minuti, tutti insieme mentre Benedetto XVI respirava sempre più affannato, sempre più si vedeva che non riusciva a respirare bene. Allora ho guardato uno dei dottori e ho chiesto: ‘Ma, è entrato in agonia?’. Mi ha detto: ‘Sì, è iniziata ma non sappiamo quando tempo dura. Eravamo lì, ognuno poi ha pregato in silenzio, e alle 9.34 ha fatto l’ultimo respiro. Poi abbiamo continuato le preghiere non più per il moribondo ma per il morto. E abbiamo concluso cantando ‘Alma Redemptoris Mater’. È morto nell’ottava di Natale, il suo tempo liturgico preferito, nel giorno di un suo predecessore – San Silvestro, Papa sotto l’Imperatore Costantino. Era stato eletto nella data in cui si fa memoria di un Papa tedesco, san Leone IX, dell’Alsazia; è morto nel giorno di un Papa romano, san Silvestro. Ho detto a tutti: ‘Chiamo subito Papa Francesco, è il primo che deve sapere’. L’ho chiamato, e lui ha detto: ‘Vengo subito!’. Poi è venuto, l’ho accompagnato nella stanza da letto dove è morto e ho detto a tutti: “Rimanete”. Il Papa ha salutato, gli ho offerto una sedia, si è seduto accanto al letto e ha pregato. Ha dato la benedizione e poi si è congedato. Questo è accaduto il 31 dicembre 2022”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa