Natale 2022: mons. Pellegrini (Concordia-Pordenone), “la speranza non è morta, perché è il grande dono che Gesù ci porta con la sua venuta”

“È da parecchio tempo che Papa Francesco parla di una ‘terza guerra mondiale a pezzi’. Le situazioni di guerre e violenze vanno dolorosamente moltiplicandosi in molte regioni del mondo, con rischi incalcolabili perché le sorti dei paesi sono tra loro fortemente connesse (cfr. Fratelli Tutti, 259). Il conflitto in Ucraina, così vicino a noi e con conseguenze psicologiche, sociali ed economiche disastrose per tutto il mondo, ha ridestato in noi il desiderio e la necessità di rimettere al centro dei nostri pensieri e delle nostre azioni la pace, che potrà nascere solo se saremo capaci di vere e autentiche relazioni tra di noi”. Sono le parole di mons. Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia-Pordenone, contenute nell’editoriale natalizio pubblicate sul settimanale diocesano “Il Popolo”. Il presule definisce folle la guerra e pone l’attenzione sul Natale che è la nascita di Gesù, il principe della pace, invitando tutti ad abbattere i muri, favorendo la convivenza senza chiusure, esclusione e lotte. “Il Vangelo del Natale ci illumina e ci aiuta, invitandoci a compiere piccole ma significative esperienze di pace. Non saranno queste a risolvere i grandi conflitti internazionali in atto, ma, se innestate nel cuore e nell’amore Dio, che in Gesù entra nella fragilità della nostra condizione umana, acquisteranno un grande significato, aiutandoci ad entrare nel cuore di ogni persona, mettendo in atto un vero processo di conversione e di cambiamento necessari per arrivare alla pace”. Nel suo editoriale il vescovo di Concordia-Pordenone ricorda come siano i gesti fragili e deboli di bontà e di amore, compiuti da Maria, da Giuseppe, dai pastori e dai magi, a sprigionare una fecondità impensata, capace di scardinare dal di dentro la logica del potere, della sopraffazione, della violenza e della guerra. “La speranza non è morta, perché è il grande dono che Gesù ci porta con la sua venuta. La speranza non delude, è come l’aria che si respira, c’è sempre e ci da la forza e il coraggio di andare avanti e di vivere. Il dolore, la sofferenza, il male e la guerra non trionferanno perché sono stati vinti dall’amore di Dio che si è incarnato nel suo Figlio, è tra noi, vive e cammina con noi. Seminiamo anche noi tutti, carissimi, in questo Natale piccoli semi di speranza e di pace; porteranno frutti abbondanti, se saremo capaci di entrare nella logica evangelica che ha vissuto Gesù: ‘Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto’ (Giovanni 12,24). A tutte e tutti voi auguro un Santo Natale!”.

 

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