“La nascita di Cristo riaccende in un mondo buio la luce della speranza, ma come è possibile che questo avvenga? Come si può augurare Buon Natale in un contesto nazionale e internazionale che non è tra i migliori?”: lo chiede il vescovo di Patti, mons. Guglielmo Giombanco, nel suo messaggio natalizio, facendo riferimento “alla guerra in Ucraina, Siria, Nigeria e in altre parti del mondo che sta mietendo tante vittime innocenti, ai tanti profughi e migranti; soprattutto bambini e donne, in cerca di accoglienza e di sicurezza e invece non c’è posto per loro come per Gesù nella notte di Betlemme”. “Come si può dire ‘Buon Natale’ – precisa – e restare insensibili dinanzi alla morte di una bambina immigrata nel mare di Lampedusa; e ancora penso alle famiglie provate da vari disagi, alle tante persone senza lavoro, soprattutto i giovani, alle persone anziane e sole, a chi è segnato dalla malattia e non vede possibilità di guarigione e a chi piange l’assurda prematura di persone care e non trova pace”. Secondo il presule, “ci stiamo abituando a questi drammi umanitari come se tutto fosse normale e facciamo fatica ad accorgerci che è sempre l’uomo ad essere umiliato e a soffrire, perché nel mondo si sta spegnendo l’amore e assistiamo ad una crescente disumanizzazione che rinnova l’angoscia nel cuore. Augurare ‘Buon Natale’ in un simile contesto può offendere la sensibilità di chi soffre, di chi è provato e senza speranza”. Ma “la nascita di Gesù riaccende nei cuori la speranza, in Lui ci è donata la certezza che Dio cammina con noi, perché nel dono del Figlio condivide la nostra storia e ci dona la forza di camminare con Lui per superare sofferenze, stanchezze, delusioni e fallimenti. Tale atteggiamento, suscitato dalla condiscendenza divina, permette di vivere con novità e stupore il presente e aiuta a guardare al futuro con fiducia”.
Il vescovo sottolinea: “Tutti avvertiamo il bisogno di guardare avanti con fiducia e di riacquistare la certezza che colui che guida la storia è Dio. Sperare per noi credenti è saper guardare come guarda Dio, raggiungere il tempo, la storia, gli altri come Lui li ha raggiunti e continuamente li raggiunge per riaccendere nel mondo la scintilla dell’amore”. Infine, l’invito: “La luce del Natale guidi i nostri passi sulle strade dell’amore perché il Bambino Gesù possa nascere nel cuore di ogni fratello e sorella che incontriamo mentre siamo in cammino verso Betlemme della nostra vita. Lasciamoci raggiungere dall’umiltà e dalla tenerezza di un Dio bambino per rendere la vita bella, luminosa e capace di generare speranza nel cuore dell’uomo”.