Oltre 400 abitazioni completamente bruciate e un bilancio provvisorio di due morti. È devastante l’incendio che ha investito nelle ultime ore Viña del Mar, popolosa località costiera del Cile centrale, nell’area metropolitana di Valparaíso. Da San Rafael de Nueva Aurora, il parroco, padre José Pablo Valencia, che ha messo a disposizione la chiesa come centro per aiutare le vittime dell’incendio che, secondo il rapporto delle autorità, rimane fuori controllo, chiede di pregare per le vittime e coloro che hanno perso l’abitazione, invocando il dono “della speranza per queste persone che oggi stanno soffrendo”, e di “sensibilizzare anche i nostri cuori per poter andare in aiuto di tante persone che hanno bisogno di noi”.
Il sacerdote, attraverso il sito della diocesi di Valparaíso, “ha anche lanciato un appello a collaborare con prudenza, “è importante che gli aiuti siano incanalati in modo ordinato, che non si salga sulla collina in modo sproporzionato perché a volte può portare a un crollo franoso”. Padre Valencia ha invitato le persone di buona volontà ad aiutare con beni di prima necessità, acqua e prodotti per la pulizia, e reso noto che sono stati aperti due centri di aiuto permanente, nella chiesa parrocchiale e in una cappella.
La Caritas cilena, direttamente interpellata dal Sir, si è immediatamente mobilitata, e, come viene riferito, “sta cercando di raccogliere elementi per avere una prima panoramica sull’emergenza, sui danni e sugli aiuti da portare”. Le autorità forestale cilene hanno affermato che l’incendio poteva essere evitato, e che è stato “di origine umana”. Il presidente Gabriel Boric ha annunciato che si recherà a Valparaíso e metterà a disposizione della popolazione rimasta senza casa i locali del palazzo presidenziale di Cerro Castillo. Come in ogni periodo estivo, nel Cile centrale stanno bruciando enormi quantità di superfici, quest’anno a livello record, ma mai le fiamme avevano raggiunto in modo così devastante un’area urbana.