Sono 50 i gruppi e le cooperative che in appena tre mesi si son fatti avanti per costituire una Comunità energetica rinnovabile (Cer) in forma cooperativa. È il risultato conseguito finora dalla piattaforma “Respira”, aperta da Coopfond, Legacoop, Banca Etica ed Ecomill per favorire la nascita di Cer, per aiutare contemporaneamente l’ambiente e i conti di famiglie e imprese.
“In queste settimane – racconta il direttore generale di Coopfond, Simone Gamberini – abbiamo incontrato 50 gruppi più o meno organizzati, interessati a cogliere questa opportunità. È davvero una buona notizia perché costruire comunità energetiche è necessario: è una strada per diminuire il costo dell’energia e aumentare il livello di indipendenza, ma è soprattutto un modo per favorire uno sviluppo sostenibile, capace di rispettare l’ambiente e, nello stesso tempo, di far crescere la comunità in cui siamo inseriti”.
Una comunità energetica è un’entità che produce e condivide energia rinnovabile, generando e gestendo autonomamente energia pulita, riducendo le emissioni di CO2 e gli sprechi energetici.
I partner di “Respira” si sono messi a disposizione per supportare gruppi di cittadini organizzati, cooperative e altre imprese, enti pubblici nella costruzione e avvio di una comunità energetica in forma cooperativa, adeguando la propria offerta a ciascuna specifica comunità, territorio, esigenza, mettendo a disposizione una filiera di partner tecnici e finanziari.
“Abbiamo per tre mesi effettivamente respirato aria nuova – commenta Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale – in un periodo difficile non solo dal punto di vista energetico. Segno che la fiducia e voglia di partecipazione è diffusa e resiliente, sia tra le cooperative che tra i futuri cooperatori. Attorno a respira poi si sta creando una forte rete di collaborazione. Oltre alle 50 potenziali Cer, bisogna evidenziare il crescente numero di partner, cooperativi e non, che si mettono a disposizione del progetto. In linea con il Playing my part della Commissione europea stiamo facendo la nostra parte, insieme”.
“L’interesse riscontrato nel territorio italiano al progetto Respira fino ad oggi – spiega Chiara Candelise, fondatrice e ceo di Ecomill – ci fa molto ben sperare per il prossimo sviluppo di comunità energetiche che ambiscano a massimizzare i benefici economici, sociali e ambientali per tutti i soggetti coinvolti. Questo è uno degli obiettivi che il regolatore si è posto nel disciplinare questi nuovi soggetti giuridici e, come Ecomill, siamo lieti di poter offrire lo strumento di crowdinvesting a queste comunità”.
“Le 50 realtà proponenti incontrate in questi primi tre mesi di attività – racconta Riccardo Dugini, vicedirettore di Banca Etica – sono un segnale importante che dimostra la validità della partnership costruita con Respira e, soprattutto, l’attenzione crescente di cittadini e imprese verso l’opportunità rappresentata dalle Cer, sulle quali Banca Etica sta investendo nell’ambito della propria complessiva strategia a supporto della transizione energetica di privati e imprese”.