Un Piano d’azione, fondato su cinque “pilastri”, per affrontare le migrazioni sulla rotta balcanica. Lo propone oggi la Commissione europea in vista del vertice Ue-Balcani occidentali del 6 dicembre e del Consiglio Giustizia e affari interni dell’8 dicembre. Il Piano individua 20 misure operative strutturate su 5 punti strategici: rafforzare la gestione delle frontiere lungo le rotte; procedure di asilo rapide e sostegno alla capacità di accoglienza; lotta al traffico di migranti; rafforzare la cooperazione in materia di riammissione e rimpatri; conseguire l’allineamento della politica in materia di visti. “Le misure sono incentrate sul sostegno o sulle azioni dei partner dei Balcani occidentali e sull’azione nell’Ue”, spiegano dalla Commissione. “Mira a rafforzare la cooperazione in materia di migrazione e gestione delle frontiere con i partner dei Balcani occidentali alla luce del loro status con la prospettiva di adesione all’Ue e dei loro continui sforzi per allinearsi alle norme comunitarie”.
Il piano d’azione stabilisce “una serie di misure per rafforzare il sostegno dell’Unione agli Stati membri che devono far fronte a una maggiore pressione migratoria lungo le rotte dei Balcani occidentali. I movimenti irregolari lungo le rotte balcaniche sono notevolmente aumentati quest’anno a causa di diversi fattori, tra cui le pressioni economiche e l’insicurezza derivanti dai conflitti in corso”. Il mancato allineamento del regime di esenzione dal visto con la politica dell’Ue in materia di visti “contribuisce anche a un numero crescente di persone che arrivano direttamente per via aerea nei Paesi dei Balcani occidentali e proseguono verso l’Ue. Una stretta cooperazione con i nostri partner dei Balcani occidentali è essenziale per affrontare queste sfide migratorie condivise”.