Oggi, 30 novembre, quarantasette realtà della società civile, in rappresentanza di cittadini e cittadine, associazioni, gruppi, movimenti, università e centri di ricerca, hanno inviato una lettera aperta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, denunciando il grave ritardo nella messa a disposizione di dati ed informazioni fondamentali per comprendere l’andamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Nonostante le continue promesse da parte di Governo e Parlamento, di fatto le informazioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e sulla sua gestione sono ancora molto scarse e inadeguate, denunciano le quarantasette realtà della società civile: “Sul sito web ItaliaDomani sono elencate quattro procedure di gara e circa 5.000 progetti, le cui informazioni sono aggiornate a maggio 2022 e riguardano soltanto un miliardo di euro. Non esiste un luogo unico e facilmente accessibile in cui reperire e consultare le schede progetto per conoscere i dettagli dei singoli interventi e scaricare i documenti rilevanti”.
Così “cittadini e cittadine non possono sapere né cosa è previsto negli interventi che verranno realizzati nei propri quartieri e che avranno un impatto sulle loro vite e sulla loro quotidianità, né sullo stato di avanzamento di questi interventi e del Piano nel suo complesso. Non avranno dunque modo alcuno di farsi una opinione e di incidere su scelte fondamentali per il Paese, per la maggior parte finanziate con fondi chiesti in prestito all’Unione europea”.
Le realtà firmatarie della lettera chiedono al nuovo Governo un impegno concreto per “la pubblicazione completa, tempestiva e in formato aperto dei dati relativi ai progetti del Pnrr; l’obbligo di pubblicazione delle schede progetto per enti e istituzioni; la pubblicazione di un resoconto trimestrale sul piano, con bandi e avvisi, milestone e target, stato di approvazione e di avanzamento; l’informazione puntuale sugli indicatori di monitoraggio relativi alle tre priorità trasversali: riduzione dei divari di genere, generazionali e territoriali”.
“Il Pnrr rappresenta una sfida importante e per questo necessita di un impegno consistente e di una enorme responsabilità, considerato che una fetta consistente dei fondi comporta un debito che ricadrà sulla nostra generazione e su quelle future. Una sfida che è impensabile cogliere senza garantire il pieno coinvolgimento di tutte le parti in causa, a partire dalla cittadinanza. La trasparenza e la disponibilità dei dati sono la condizione per garantire a cittadini e cittadine la possibilità di promuovere il dibattito, esercitare il controllo civico, intervenire per scongiurare sprechi e decisioni sbagliate su un piano che avrà un impatto decisivo sul futuro del nostro Paese. Non si può più attendere”, concludono le organizzazioni.