Per molti cittadini del nostro Paese che vivono in aree interne come territori montagnosi o collinari, raggiungere l’ospedale, la scuola, un ufficio della pubblica amministrazione, un centro culturale o sportivo, diventa un’impresa difficile se non impossibile. Attività semplici come recarsi al mercato settimanale o semplicemente incontrare un amico che vive in un altro comune, è un percorso a ostacoli. Con forti ricadute sulla qualità della vita soprattutto per le persone più anziane e fragili, che vivono da sole e che non dispongono di una rete famigliare.
Secondo l’Agenzia per la coesione territoriale, “in Italia le aree interne rappresentano il 53% circa dei Comuni italiani (4.261), ospitano il 23% della popolazione, pari a oltre 13,54milioni di abitanti, e occupano una porzione del territorio che supera il 60% della superficie nazionale”. Una di queste porzioni d’Italia è la Basilicata, con quasi il 40% dei comuni classificati come “ultraperiferici”; una condizione che determina una sorta di “cittadinanza limitata” per gli abitanti della stragrande maggioranza dei comuni lucani.
È su questo scenario che interviene il progetto “Sms Sostenibilità mobilità sociale” sostenuto da Fondazione con il Sud (Bando Volontariato 2019) e che vede come capofila Auser Rivello (Potenza) e la vasta rete lucana dei circoli Auser con la partecipazione della Protezione civile valle del Sinni. Il progetto della durata di tre anni intende realizzare un servizio di trasporto sociale rivolto agli anziani e ai cittadini più fragili e soli. “Dopo la mappatura dei bisogni siamo ora partiti con la formazione di circa 40 volontari – sottolinea Nicola Coviello responsabile del progetto – guida sicura, primo soccorso, ma anche psicologia perché l’empatia è importante. Aiuteremo gli anziani e le persone in difficoltà a raggiungere l’ospedale per visite e terapie, gli uffici pubblici per le pratiche burocratiche, ma gli accompagneremo anche ai centri sociali per seguire attività ludiche o culturali perché stare insieme è importante”.
Le aree coinvolte sono il Sud della Basilicata, la Val d’Agri, il Marmo Melandro, l’area Metropolitana di Potenza, il Vulture. Coinvolte circa 300 persone. Il risultato atteso è quello di contribuire a garantire una migliore qualità di vita e salute dei cittadini anziani e con ridotta mobilità residenti nelle aree periferiche e isolate della Basilicata, riducendo il rischio di esclusione sociale.