“Sulla Penisola si sono abbattuti a novembre ben 242 eventi estremi per il maltempo tra bombe d’acqua, nubifragi, tempeste di vento, trombe d’aria e grandinate che si sono abbattuti su un territorio reso più fragile dall’abbandono e dalla cementificazione che hanno ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini con frane ed alluvioni”. Lo denuncia Coldiretti nell’esprimere profondo cordoglio per le vittime provocate dalla frana a Ischia.
Ricordando che, secondo dati Ispra, oltre 9 Comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni, Coldiretti sottolinea che “a questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari”. “Per questo – continua l’associazione – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne”. “Nell’immediato è necessario intervenire con aiuti concreti per aiutare le popolazioni colpite”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, evidenziando che “occorre però accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.