“È necessario promuovere il progresso sociale per salvare le nuove generazioni dalla guerra”. Lo ha detto oggi mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali della Santa Sede, aprendo la 98ª assemblea dell’Unione superiori generali (Usg) in corso fino al 25 novembre alla Fraterna Domus di Sacrofano (Rm). “Fratelli Tutti: chiamati a essere artigiani di pace” è il tema dell’incontro che riprende l’enciclica di Papa Francesco con particolare attenzione al punto al punto 225, nel quale si legge che “in molte parti del mondo occorrono percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia”. Un impegno, secondo mons. Gallagher, dal quale “il quotidiano lavoro della Chiesa non può esimersi. La fondamentale richiesta di dialogo per la pace iniziò sotto Paolo Vi e si esplicita ancora oggi – ha spiegato -. Anche Papa Francesco, rileggendo l’attuale situazione geopolitica, ha parlato di terzo conflitto mondiale in atto e ha segnalato come l’Europa e il mondo sono sconvolti da una guerra di speciale gravità”. Tuttavia, secondo il segretario per i rapporti con gli Stati, “assicurare la pace implica prima di tutto il rifiuto totale della guerra e cercare il dialogo ogni costo, contribuendo a creare un clima di crescente fiducia che garantisca il cammino verso un futuro”. Altresì “è necessario assicurare i fondamenti della pace”, ha rimarcato Gallagher, precisando che pace non “è solo assenza di conflitti ma risoluzione pacifica delle controversie tra nazioni, in un’ottica di salvaguardia dei diritti dell’uomo e dei popoli, compresi il diritto alla libertà di coscienza e religione”.