Dopo tre anni di promesse non mantenute, riprende la marcia di 170 chilometri di 300 contadini della Repubblica Dominicana sfrattati dalle loro terre il 6 settembre 2018, a San Francisco Vicentillo, comunità La Culebra nel dipartimento di El Seibo. Come nel 2019, il gruppo si è messo in cammino, con l’obiettivo di arrivare nella capitale, Santo Domingo, entro il fine settimana. Tre anni fa, i campesinos rimasero accampati nella capitale per settimane. Alla fine sembrava che le loro richieste fossero state ascoltate, invece dopo tre anni si trovano ancora in situazione di esproprio rispetto a quanto spetta loro. Anche stavolta promuovere la marcia è padre Miguel Ángel Gullón, missionario domenicano spagnolo, direttore di Radio Seibo, che ha segnalato al Sir quanto sta accadendo.
I contadini sono partiti lunedì da Hato Mayor per passare la notte nel comune di Consuelo, precisamente nella Casa delle Suore Scalabriniane. La marcia avviene a passo lento, poiché tra i contadini ci sono persone molto anziane.
Il sacerdote ha spiegato che i contadini desisteranno dalla loro marcia solo se il presidente Luis Abinader li riceverà e andrà incontro a una soluzione definitiva alle loro richieste e in particolare la restituzione di 18mila lotti di terra coltivati fin dal 1975.
Padre Gullón ha in ogni caso sottolineato l’accompagnamento che i contadini ricevono dagli agenti della Direzione generale della sicurezza stradale e dei trasporti terrestri, che stanno scortando il corteo permettendo un cammino in sicurezza. Eduardo Peralta, presidente dell’Associazione dei contadini di Mamá Tingó, ha dichiarato di sperare che il presidente Luis Abinader cerchi una via d’uscita dalla situazione che stanno attraversando. Anche la Provincia spagnola dei Domenicani ha manifestato il proprio appoggio ai manifestanti.