Tutela minori: diocesi Bolzano, presentato il progetto “Victims first“ per prevenire ed affrontare gli abusi

(Foto Ufficio stampa diocesi Bolzano - Bressanone)

Una giornata di relazioni, dibattito, lavori di gruppo con gli esperti: nel convegno promosso oggi a Bolzano, il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili ha richiamato alla responsabilità nella lotta alle forme di abuso e violenza nella Chiesa e nella società. “Victims first“, le vittime innanzitutto, è il nome del progetto proposto per affrontare concretamente il tema sul piano dell’elaborazione e della prevenzione.
“Con questo convegno la diocesi compie un altro passo importante verso una cultura dell’attenzione e della responsabilità per proteggere i minori e gli adulti vulnerabili. Affrontando la questione degli abusi si avviano processi di cambiamento dentro e fuori la Chiesa”, ha sottolineato Gottfried Ugolini, responsabile del Servizio diocesano per la tutela dei minori davanti a oltre 100 partecipanti del mondo ecclesiale, delle istituzioni e della società civile. Il vescovo Ivo Muser ha ricordato il triplice compito della Chiesa oggi: “In primo luogo dobbiamo riconoscere che anche noi abbiamo sottovalutato, trascurato e coperto gli abusi su minori e persone vulnerabili. In secondo luogo, dobbiamo rivolgere alle vittime quell’attenzione che per troppo tempo è venuta a mancare; ad esse è stato spesso negato qualsiasi supporto psicologico, medico e legale. Adesso devono ricevere giustizia. Il terzo compito consiste nell’affrontare gli errori del passato e assumersi la responsabilità delle loro conseguenze”. Peter Beer, professore all’Istituto di antropologia (Iadc) della Pontificia Università Gregoriana, ha presentato la proposta “Victims first” con le linee guida su come affrontare i casi di abuso in una Chiesa locale. Dagmar Hörmandinger, responsabile del Dipartimento prevenzione della violenza e tutela di bambini e giovani nella Diocesi di Linz (Austria), ha parlato dei piani di protezione anti-abuso come atteggiamento da vivere in comune, creando vicinanza e relazione con le vittime

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