È in corso in questi giorni a Fatima (Portogallo) l’assemblea di Renate, la rete europea di religiose contro il traffico e lo sfruttamento di esseri umani (13-19 novembre). Più di cento le religiose presenti. Il tema generale delle giornate è “Insieme verso il 2030: mettere fine al traffico. In cammino per realizzare il sogno di un mondo senza schiavitù”; le giornate approfondiscono aspetti tematici particolari, perché venerdì sia possibile “fare discernimento e definire le strategie” di azione per Renate. Oggi si lavora su “leader delle chiese impegnati nel lavoro contro il traffico”, insieme a rappresentanti del dicastero vaticano per le migrazioni e rifugiati; domani invece si guarderà alle risposte normative e legali al traffico di esseri umani. Tanti i momenti di confronto in piccoli gruppi, per scambiare buone pratiche e pensare nuove idee per l’azione. “Qui a Fatima siamo in un cammino dinamico di discernimento corporativo”, ha spiegato suor Imelda Poole, che coordina la rete. “Arricchiti dai nostri relatori, siamo incoraggiati a permettere allo Spirito Santo di parlare ai nostri cuori, risvegliando ognuno di noi a nuove speranze e idee per la missione di Renate nel futuro”. Ogni mattina, prima della preghiera, un video riconsegna le storie di sopravvissuti: vogliamo tenere “nei nostri cuori le parole che dicono e i sentimenti che risvegliano”. “Siamo solo una piccola parte di una missione globale per combattere la tratta di esseri umani”, dice ancora suor Imelda, ma “le vite piccole e dedicate di persone che rispondono con amore possono diventare catalizzatori del cambiamento”.