“Credere nella risurrezione significa avere fiducia in un Padre che non solo è buono, e quindi non abbandona i suoi figli, ma è anche capace di annientare il nemico della vita, che è la morte”. È quanto ricorda il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, nella sua meditazione settimanale sul Vangelo della Domenica (questa settimana, 6 novembre) diffuso attraverso i canali ufficiali del Patriarcato. “La fede nella risurrezione – spiega il patriarca commentando il passo di Luca (20,27-38) nel quale Gesù discute con i Sadducei – dà la possibilità di vivere fin da ora una vita diversa, in cui il legame con Dio è possibilità di restare liberi dalla paura della morte. Perché la morte è quel nemico capace di rendere la vita triste, come la vita della donna di cui parlano i sadducei, una donna usata per cercare di togliere alla morte un po’ del suo potere”. Per Pizzaballa “chi ha fiducia nel Padre rimane vivo, e non può più morire, non deve più cercare a tutti i costi di garantirsi una sopravvivenza, ma può pregustare, fin d’ora, una vita che sa di non morire”. “Il legame con Dio è la nostra risurrezione – ribadisce Pizzaballa -. Se la mancanza di fiducia porta l’uomo a cercare da sé la via della vita, e quindi, paradossalmente, ad allontanarsi dal Padre e cadere nella morte, la fiducia in Lui mantiene in un legame con Dio che è per sempre, e che è garanzia di vita”.