Festa in Campidoglio per i 30 anni di Juppiter

Un sogno partito da Viterbo e che ha coinvolto centinaia di migliaia di ragazzi in Italia. Musica, sport, comunicazione, volontariato i pilastri dell’associazione che attraverso l’arte fa emergere i talenti dei ragazzi disabili

(Foto: JUPPITER)

“C’è che ormai che ho imparato a sognare, non smetterò” cantavano i Negrita qualche anno fa. Ed è da un sogno che il 18 novembre 1992 è nata a Capranica, in provincia di Viterbo, Juppiter, primo centro giovanile della fondazione Exodus di don Antonio Mazzi, legata anche all’opera Don Calabria. Votata all’aggregazione e alla promozione sociale dei bambini e degli adolescenti attraverso un linguaggio sempre più vicino ai giovani, Juppiter ha festeggiato il suo compleanno ieri mattina, mercoledì 2 novembre, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, palcoscenico dell’evento “Juppiter, trent’anni senza andare fuori tempo”, una festa in stile oratorio che ha avuto come colonna sonora proprio il brano dei Negrita. Musica, sport, comunicazione, volontariato i pilastri dell’associazione che oggi conta “una decina di sedi a Viterbo” e che in carovana si sposta in tutta Italia per essere “sempre vicino ai ragazzi sia a scuola sia nei loro luoghi di ritrovo” ha spiegato il fondatore e presidente dell’associazione Salvatore Regoli che nel curriculum vanta anche il ruolo di capo orchestra a “Domenica In” negli anni ‘90. Proprio dietro le quinte del programma Rai è iniziata la storia di Juppiter, una seconda casa per i ragazzi disabili, “veri e propri maestri di vita” che trovano nell’associazione un luogo dove far emergere i propri talenti. A raccontare gli albori è stato don Antonio Mazzi, all’epoca ospite fisso del salotto televisivo condotto da Mara Venier, Monica Vitti e Luca Giurato.

“Ascoltando le esibizioni del gruppo ho pensato che fosse possibile creare qualcosa di nuovo, di atipico per i ragazzi” ha affermato in videocollegamento. Un’idea “nata dal nulla” perché “le cose belle nascono così e non bisogna attenderle dal Governo” ha proseguito il sacerdote parlando dell’associazione che in questi trent’anni ha coinvolto centinaia di migliaia di ragazzi in Italia. “Juppiter accoglie il mondo giovanile a 360 gradi” ha aggiunto don Mazzi che, rivolgendosi direttamente al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ha sottolineato che “il terzo settore è bello solo se nasce in modo informale, senza l’assillo di avere una montagna di carte da compilare”. Bracci operativi di Juppiter sono la cooperativa Gli Aquiloni che si occupa prettamente dei ragazzi disabili attraverso l’assistenza educativa a scuola, l’accoglienza nelle case-famiglia e nei centri diurni, e l’Asd Juppiter sport dedicata all’educazione dei giovani dai 0 ai 20 anni, specie in discipline come la ginnastica artistica e ritmica. “Tutti sono una risorsa e possono dare il meglio solo se accolti e valorizzati” ha specificato il sindaco Gualtieri per il quale “l’idea di inclusione e pari dignità dovrebbe essere il faro per chiunque abbia delle responsabilità pubbliche. Roma è una città inclusiva, nelle scuole della Capitale e di tutta Italia i ragazzi disabili sono ben integrati. Bisogna fare molto di più per il mondo che c’è all’esterno delle aule”. Coinvolto dall’entusiasmo dei ragazzi il sindaco ha anche cantato qualche strofa dell’inno della Fondazione Exodus, il brano “L’aquila reale” di Franco Mussida, chitarrista della Pfm, La Premiata Forneria Marconi. “In un tempo in cui i solisti sono tanti – ha affermato Regoli -, abbiamo imparato a cantare insieme ponendo molta attenzione all’ascolto dei giovani. Solo entrando in sintonia e in armonia con loro sarà possibile ritrovare quell’umanesimo profondo di cui parla Papa Francesco”.

Rivolgendosi al sindaco Gualtieri, Regoli si è detto disponibile ad avviare attività anche a Roma dove al momento c’è una collaborazione con la parrocchia di Santa Maria Assunta e San Giuseppe a Primavalle. Durante l’evento è stato presentato anche il libro “Piccole storie nella pancia di Dio” nel quale sono raccolti frammenti di vita, in forma assolutamente anonima, delle tante persone incontrate in questi 30 anni. “A Dio piacciono le piccole storie – ha sottolineato don Mazzi -, sono queste che fanno il mondo”. Nel corso dell’incontro sono stati trasmessi i videomessaggi di don Massimiliano Parrella, casante dell’opera Don Calabria, e di Pif, protagonista di tante iniziative targate Juppiter. Presenti anche la giornalista del Tg1, Valentina Bisti e l’inviato di Avvenire Pino Ciociola. Da quest’ultimo l’invito ai ragazzi di continuare a sognare e di non arrendersi mai. “La partita vera di un Uomo con la U maiuscola – ha detto – si gioca sulla volontà di costruire i propri sogni. Non tutti si avverano ma l’importante è impegnarsi nel costruirli”.

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