“Nell’attuale situazione del cristianesimo appare una spiacevole incongruenza: da un lato, tutti i cristiani concordano nella loro confessione di fede in una santa Chiesa universale e apostolica, eppure i cristiani che professano una sola Chiesa vivono ancora in Chiese diverse e separate”. Lo ha affermato ieri sera nella cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria a Belgrado il cardinale Kurt Koch, prefetto del dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani che ha presieduto una celebrazione eucaristica per l’unità dei cristiani. Alla messa hanno presenziato inoltre l’arcivescovo di Belgrado mons. Stanislav Hocevar e l’amministratore apostolico della diocesi di Subotica mons. Ferenc Fezecas, mentre erano presenti il vescovo ortodosso di Marcia, Sava, vicario del patriarca serbo e il vescovo della Chiesa evangelica di Slovacchia come anche rappresentanti delle autorità statali. Inoltre, il cardinale Koch ha sottolineato come “sia urgente capire cosa significhi per noi l’accento posto sull’unità della Chiesa”. “A differenza della tradizione cristiana, in cui l’unità era considerata il senso e la base della realtà – ha continuato -, oggi il pluralismo è al centro del cosiddetto postmodernismo della realtà”. Continuando a parlare di unità nella diversità, il cardinale ha sottolineato che “non ci deve essere paura, ma al contrario, la diversità serve a costruire la Chiesa”. “Questa unità può essere vissuta – ha chiosato – solo attraverso lo Spirito Santo, perché solo lo Spirito Santo può suscitare diversità, molteplicità e, insieme, fare unità”.
Nel suo discorso di benvenuto invece, l’arcivescovo Hocevar ha sottolineato che “le parole Ut unum sint risuonano in tutta la terra, nell’universo e nel cielo, che tutti sono uno, ma le forze distruttive vogliono distruggere quell’unità, e per questo anche Gesù Cristo, Re dell’universo ha esclamato ‘Padre, fa’ che tutti siano uno!’”.
Prima della celebrazione eucaristica per l’unità dei cristiani il cardinale Koch ha tenuto una conferenza per il clero dell’arcidiocesi di Belgrado dedicata al 1700° anniversario dal Concilio di Nicea. Durante la giornata il cardinale Koch ha visitato il vescovo ortodosso di Bac, Irinej nel monastero della Risurrezione di Cristo a Kac e i due hanno discusso sull’importanza del dialogo teologico tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica romana. Si conclude oggi il viaggio del cardinale Koch in Serbia, con la visita al patriarca della Chiesa ortodossa serba, sua santità Porfirije