“Sono passati 5 anni dall’attivazione della struttura commissariale e visti i risultati raggiungiti in termini di espunzioni dalla procedura di infrazione europea (65 siti bonificati, 58 dei quali già stralciati dalla sanzione) molta strada è stata percorsa, ed in valori numerici, siamo oltre metà cammino, cominciando ad intravedere più precisamente la conclusione”. È quanto si legge nel “Dossier stampa” che accompagna la X Relazione semestrale del Commissario unico per la Realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale presentata oggi a Contigliano (Ri).
Nonostante i risultati raggiunti, viene sottolineato, “si rimane persuasi che il metodo di operatività congiunta e collaborazione di tutta la macchina pubblica – ministero, Regioni, Province, Comuni, Ispra, Arpa – e anche lo sviluppo sinergico con i soggetti privati – stake holders, associazioni di settore, stazioni appaltanti, ecc. – non debba essere perso anzi sviluppato, potenziato e posto a base delle politiche attuative dello Stato al fine di raggiungere e incrementare quel futuro green e quella transizione ecologica che è oramai un obiettivo fondamentale posto dalla comunità internazionale e un asset primario del nostro Paese”.
Il Commissario unico sottolinea anche come “la lotta anticrimine è il vettore sostanziale su cui passano i principi di legalità, di civiltà e di progresso sociale che devono unire e caratterizzare il nostro Paese”; “accettare l’esistenza di aree dove la libertà è vincolata a ‘poteri’ non regolari – viene evidenziato – è l’antitesi di un corretto ambiente sociale, quindi, svolgere l’analisi dettagliata dei contesti, degli iter amministrativi, dei soggetti coinvolti nei procedimenti appare indispensabile per scardinare i sistemi illeciti che per anni si sono insinuati anche nel ciclo dei rifiuti”. Nell’opera di bonifica, “i soggetti coinvolti nei procedimenti – viene osservato – cominciano ad uniformarsi alle dinamiche richieste e alle scadenze fissate nonché ai ritmi serrati, ma ancora oggi, il confronto appare arduo in taluni casi e vi è la necessità di spingere sull’acceleratore e di affiancare strettamente ogni singolo professionista, al fine di lavorare sulla contrazione dei tempi, elemento cardine della missione al fine di ridurre la sanzione in capo al Paese”.