“Assistiamo inorriditi agli eventi che continuano ad insanguinare la Repubblica Democratica del Congo”. Lo ha detto il Papa, al termine dell’udienza di oggi, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana. “Esprimo la mia ferma deplorazione per l’inaccettabile assalto avvenuto nel Nord Kivu, dove sono state uccise persone inermi, tra cui una religiosa impegnata nell’assistenza sanitaria”, ha proseguito Francesco: “Preghiamo per le vittime e i loro familiari, come pure per la comunità cristiana e gli abitanti di quella regione, da troppo tempo stremati per la violenza”. Salutando, come di consueto al termine dell’udienza, i fedeli di lingua italiana, il Papa ha rivolto, tra gli altri, un saluto particolare all’Associazione Nazionale delle Università della Terza età, incoraggiata a “proseguire nell’opera culturale per combattere la solitudine e l’emarginazione degli anziani. Essi sono i testimoni di quella memoria che può aiutare le nuove generazioni a costruire un futuro più umano e più cristiano. La memoria dei vecchi”. Poi l’ennesimo appello per l’Ucraina: “E non dimentichiamo di pregare, e di continuare con la preghiera, per la martoriata Ucraina. Il Signore protegga quella gente e ci porti tutti su una strada di una pace duratura”. In questo mese di ottobre, infine, Francesco ha raccomandato “in modo speciale la recita del santo Rosario; questa semplice e suggestiva preghiera mariana indichi a ciascuno la strada per seguire Cristo con fiducia e generosità”.