Ucraina: fr. Alois (Taizé) sulla “preghiera”, “non si tratta di chiedere una pace facile che per difetto dia la vittoria all’aggressore ma una pace esigente accompagnata da giustizia e verità”

“Nel contesto della guerra che colpisce il suolo dell’Ucraina e di tanti altri luoghi del mondo, alcuni trovano difficile pregare per la pace. Chiariamo: con tale preghiera non si tratta di chiedere una pace facile che per difetto dia la vittoria all’aggressore, ma quella pace vera ed esigente che implica, per essere duratura, che sia accompagnata da giustizia e verità”. Lo ha detto fra’ Alois, priore della comunità ecumenica di Taizé, intervenendo questa mattina al Forum su “La preghiera, radice della pace”, nell’ambito dell’incontro interreligioso della Comunità di Sant’Egidio che si è aperto ieri alla presenza dei presidenti Mattarella e Macron e si concluderà domani al Colosseo con la preghiera per la pace insieme a Papa Francesco. “Stiamo attraversando un periodo in cui le polarizzazioni si esacerbano e tendono ad aggravare le divisioni, nelle nostre società come nella Chiesa”, ha detto fra’ Alois. “In questo contesto, la preghiera ci rende capaci di tenere sempre aperte le porte del dialogo anche con chi la pensa diversamente da noi. Ne abbiamo parlato, in questi ultimi mesi, con i giovani che ci hanno visitato a Taizé, sulla base di un testo che ho chiamato “Diventare artigiani dell’unità”.
Quindi, la sua esortazione: “Sì, pregare per la pace è più urgente che mai. Lo stiamo vivendo qui in questi giorni e vorrei suggerirvi di restare un momento in silenziosa preghiera per la pace. Possiamo rivolgerci insieme al Dio vivente e di nuovo elevare a Lui quella invocazione di Papa Francesco, che viene da tanti cuori: Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace”.

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