Chiese orientali: card. Sandri (Prefetto) in Bulgaria, “Giovanni Paolo II ha abbattuto la cortina di ferro, Papa Francesco è instancabile operatore di pace”

Card. Sandri in Bulgaria (Foto Cco)

“La sofferenza e l’attenzione al mondo orientale, al respiro, al polmone orientale della Chiesa”: sono due degli aspetti della santità di san Giovanni Paolo II delineati dal card. Leonardo Sandri, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, in un’intervista concessa alla neo nata emittente cattolica bulgara “Radio Ave Maria”. L’occasione è stata la visita nel Paese slavo effettuata, il 22 e 23 ottobre, su invito della Conferenza episcopale bulgara, per la commemorazione del 20° anniversario del viaggio apostolico di San Giovanni Paolo II. Facendo riferimento a tutti i Paesi dell’Europa centrale e orientale vittime dei regimi totalitari e atei, il Prefetto ha ricordato come San Giovanni Paolo II abbia voluto che “il polmone dell’umanità potesse respirare libero in Oriente come in Occidente, per cui diciamo la sua battaglia per la dignità della persona umana e per la libertà soprattutto per quei popoli che erano oppressi dall’oscurantismo di regimi atei e contro l’uomo”. Oggi è Papa Francesco a continuare l’opera di San Giovanni Paolo II con uno stile, ha detto il card. Sandri, “anche questo che colpisce ogni uomo, ogni donna anche coloro che non vivono immediatamente un’esperienza di fede”. La stessa scelta di Papa Francesco di viaggiare in Bulgaria, ha affermato il cardinale, “è una scelta tipica del suo tratto distintivo. Papa Francesco ha scelto sempre, soprattutto per quanto riguarda l’Europa, di partire dalle cosiddette periferie”. Non si è recato in Spagna, in Francia, in Gran Bretagna, in Germania, nei grandi Paesi motori dell’economia del Continente, ma “ha iniziato in Albania, ha scelto poi la Bulgaria, ha scelto la Macedonia del Nord, ha scelto la Grecia, ha scelto Malta. Papa Francesco nel voler, non escludere le cosiddette grandi Nazioni dell’Europa, ma privilegiare le piccole, i popoli che ne fanno già parte politicamente o che vi si affacciano, ha voluto dare un’indicazione del fatto che c’è un primato dei piccoli e dei cosiddetti ultimi rispetto ai grandi della terra, per cui nessun popolo si deve sentire piccolo o poco importante. Anzi il Papa ha dato un’indicazione di scegliere anzitutto le realtà apparentemente più piccole magari sullo scenario internazionale meno significative. Giovanni Paolo II è stato colui che ha abbattuto la cortina di ferro, Papa Francesco fino ai giorni nostri è instancabile operatore di pace”.

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