Papa Francesco: a rivista “Mondo e Missione”, “essere voce dei senza voce”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Essere voce dei senza voce. Oggi tutti siamo preoccupati, ed è buono che sia così, di una guerra qui in Europa, alla porta dell’Europa e in Europa, ma da anni ci sono guerre: più di dieci anni in Siria, pensate allo Yemen, pensate al Myanmar, pensate in Africa. Queste non entrano, non sono dall’Europa colta… Le guerre dimenticate sono un peccato, dimenticarle così. E anche fare memoria di chi opera silenziosamente e tenacemente ‘dal basso’ per costruire un mondo diverso, tracciando percorsi di solidarietà e di riconciliazione in contesti segnati da crisi o violenza”. Questo, secondo Papa Francesco, il compito redattori e collaboratori della Rivista “Mondo e Missione” del Pontificio istituto missioni estere (Pime) ricevuti oggi in udienza nel 150° anniversario della fondazione. “Come rivista missionaria – ha spiegato -, Mondo e Missione ha però anche un altro compito specifico che la caratterizza: quello di aiutare a riconoscere che la missione è al centro. Ricordare alle comunità cristiane che se guardano solo a sé stesse, perdendo il coraggio di uscire e portare a tutti la parola di Gesù, finiscono per spegnersi. Mostrare come il Vangelo, incontrando popoli e culture diverse, ci viene riconsegnato ogni giorno nella sua novità e freschezza. E crea dialogo e amicizia anche con chi professa altre religioni, riconoscendosi figli dell’unico Padre”. Di questo “vi ringrazio in modo particolare”, ha proseguito il Papa rimarcando come “in quelle che continuano a essere considerate ‘periferie’, ai missionari è capitato spesso di scoprire che lo Spirito Santo era arrivato prima di loro. Chi era partito per evangelizzare, si è trovato il più delle volte a ricevere una Buona Notizia. Come i discepoli di Gesù, inviati a due a due per predicare tra i poveri e i piccoli, così anche i missionari di ieri e di oggi incontrano spesso la gioia e la vita nuova che il Vangelo è capace di generare”. E un’esperienza così non è possibile tenerla per sé. “In questo senso – ha concluso Papa Francesco – , diventa sempre più importante dare voce a Chiese giovani e in crescita, a comunità – fondate a volte dal Pime – che oggi esprimono dinamiche nuove e promettenti, docili allo Spirito. In un mondo purtroppo segnato da tante ferite, è questa – alla fine – la ragione che dopo 150 anni spinge a realizzare ancora una rivista come Mondo e Missione: dare voce alla speranza che l’incontro con Cristo semina nella vita delle persone e dei popoli. Per dire a tutti che un mondo migliore è possibile, quando seguendo Gesù impariamo a tendere la mano ad ogni fratello e sorella”.

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