“Una Chiesa innamorata di Gesù non ha tempo per scontri, veleni e polemiche”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Messa per il 60° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, presieduta nella basilica di San Pietro, ha esclamato: “Dio ci liberi dall’essere critici e insofferenti, aspri e arrabbiati”. “Non è solo questione di stile, ma di amore, perché chi ama, come insegna l’Apostolo Paolo, fa tutto senza mormorare”, ha puntualizzato il Papa: “Signore, insegnaci il tuo sguardo alto, a guardare la Chiesa come la vedi Tu. E quando siamo critici e scontenti, ricordaci che essere Chiesa è testimoniare la bellezza del tuo amore, è vivere in risposta alla tua domanda: mi ami?”. “Immersi nel mistero della Chiesa madre e sposa, diciamo anche noi, con San Giovanni XXIII: Gaudet Mater Ecclesia!”, l’invito sulla scorta del discorso pronunciato da Giovanni XXIII all’apertura del Concilio: “La Chiesa sia abitata dalla gioia. Se non gioisce smentisce sé stessa, perché dimentica l’amore che l’ha creata. Eppure, quanti tra noi non riescono a vivere la fede con gioia, senza mormorare e senza criticare?”.