La nuova Licenza in “Teologia” con specializzazione in “Teologia comparata delle tradizioni cristiane – Studi ecumenici”, offerta dal Dipartimento di Teologia Dogmatica della Pontificia Università Gregoriana a partire da quest’anno accademico 2022-2023, mira a fornire una solida e ampia piattaforma per lo studio delle tradizioni teologiche delle diverse confessioni cristiane e a promuovere, all’interno della Facoltà, lo sviluppo di uno spazio e di una rete volti al dialogo ecumenico. “Il programma biennale, rivolto a studenti di diverse confessioni cristiane, è strutturato in due anni e porta al grado della Licenza in Teologia. Il nucleo del programma consiste in una serie di seminari a due voci, che mettono al centro il processo di studio e la riflessione insieme. Ciò unisce la competenza di docenti di diverse confessioni in varie aree rilevanti per la teologia e la vita ecclesiale, all’esperienza vissuta di approfondimento ed arricchimento attraverso lo scambio reciproco”, si legge in una nota dell’Ateneo.
“Mi sembra che questo percorso abbia come punto forte e vera novità proprio lo studiare insieme – spiega il decano della Facoltà di Teologia, p. Philipp G. Renczes -. Già in molti luoghi, una confessione cristiana studia l’altra, ma vorremmo che studiassero insieme e per un tempo esteso, cioè la durata di un percorso di una Licenza, gli studenti delle tre grandi tradizioni: ortodossi, riformati e cattolici. È ben diverso studiare i testi di altre tradizioni insieme a coloro che ne hanno la visione dall’interno, o insieme a quanti scoprono i nostri testi e ci pongono domande nuove”.
I seminari sono integrati da una vasta gamma di corsi offerti dal Dipartimento di Teologia Dogmatica, così come dagli altri Dipartimenti della Facoltà e in particolare – per quanto riguarda la Tradizione Cristiana orientale – dal Pontificio Istituto Orientale (Pio). A completamento di corsi e seminari, il programma offre ogni anno un’esperienza-corso di 7 giorni, con l’obiettivo di studiare in loco la storia e la realtà concreta di un’altra comunità cristiana, stringendo rapporti con i suoi rappresentanti.
“Sogniamo una generazione di teologi che si formano insieme – conclude p. Renczes – e che possano continuare a lavorare insieme nel corso degli anni. Sono sicuro che questo potrà contribuire significativamente al rinnovamento della teologia stessa e alla crescita dell’unità nella Chiesa”.