Passi in avanti in Colombia in direzione della cosiddetta “pace totale”, obiettivo dichiarato del Governo presieduto da Gustavo Petro. Martedì scorso le due delegazioni del Governo e dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln), il maggiore gruppo guerrigliero di matrice marxista ancora attivo hanno annunciato dal Venezuela la ripresa del dialogo in vista di un auspicato accordo di pace. Dalla metà di novembre si insedieranno le due delegazioni. All’annuncio, a Caracas, erano presenti Ivan Cépeda, senatore del partito di sinistra Patto storico, l’alto commissario per la Pace in Colombia, Danilo Rueda e mons. Fabio Henao, in rappresentanza della Chiesa cattolica.
Oggi intanto, si terrà all’hotel Tequendama di Bogota il secondo Vertice umanitario, che ha come obiettivo il raggiungimento di un cessate-il-fuoco unitario multilaterale da parte di vari attori armati. La Conferenza episcopale della Colombia (Cec) sarà presente attraverso la sua Commissione nazionale di conciliazione (Ccn), il Segretariato nazionale per la Pastorale sociale e il delegato per i Rapporti Chiesa-Stato, mons. Héctor Fabio Henao.
Si tratta di uno spazio di incontro e di intesa sociale, a cui parteciperanno quasi 200 leader provenienti da 14 dei territori più colpiti dalle violenze, in cui si farà il punto con il Governo sulle azioni urgenti che devono essere messe in marcia per raggiungere il cessate-il-fuoco e la successiva pace. L’intento è di ribadire la necessità di attuare un’agenda umanitaria, sulla scia di quella presentata nel luglio di quest’anno, durante il primo vertice tenutosi anche nella capitale colombiana.
In questo spazio umanitario, le voci principali saranno quelle dei leader dei processi umanitari di Antioquia, Arauca, Buenaventura, Caribe, Catatumbo, Caquetá, Cauca, Chocó, Córdoba, Guaviare, Magdalena Medio, Meta, Nariño, Putumayo-regione andina amazzonica, Sucumbíos e Piemonte.