Sono iniziati ieri pomeriggio all’Università di Teramo, i lavori del V Forum internazionale del Gran Sasso dal titolo “Un nuovo Rinascimento per l’Europa: il ruolo della ricerca e della formazione”, inaugurati dal messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dagli interventi di mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali della Santa Sede, e di mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri. “La condivisione tra le esperienze attualmente proposte nella ricerca e nella formazione dai centri academici europei è un obiettivo di grande interesse”, sono le parole di Mattarella che nel suo messaggio aggiunge, “Più che mai la riaffermazione di un umanesimo europeo, fondato sui diritti della persona e delle comunità, è fondamentale in una fase di offuscamento e scontro di valori, a partire da quello del diritto all’esistenza e alla pace, messi in pericolo dalla aggressione della Federazione Russa in Ucraina. È una responsabilità che, certamente, interpella gli accademici e i ricercatori”.
Parlando di un tornante della storia drammatico e affascinante, mons. Leuzzi ha citato Papa Francesco ricordando le sue domande rivolte al Consiglio d’Europa durante la visita del 25 novembre 2014, “All’Europa possiamo domandare: dov’è il tuo vigore? Dov’è quella tensione ideale che ha animato e reso grande la tua storia? Dov’è il tuo spirito di intraprendenza curiosa? Dov’è la tua sete di verità, che hai finora comunicato al mondo con passione?”. Il vescovo di Teramo-Atri ha parlato del progetto ambizioso, ma all’altezza delle potenzialità della comunità, ricordando che la Chiesa è pronta ad incoraggiare i giovani a non aver paura del cambiamento d’epoca, invitandoli a studiarlo, amarlo e servirlo. “Occorre domandarsi anzitutto se è possibile e in che termini un nuovo rinascimento europeo in un contesto mondiale che vede l’Europa sempre più periferica e marginale, e nella vita di un continente che è sempre più anziano, con scarso ricambio generazionale e limitato nelle risorse naturali”, ha esordito di mons. Paul Richard Gallagher nel suo intervento, parlando della guerra in Ucraina che, assieme alla crescente tentazione dei sovranismi, mette in discussione l’equilibrio in Europa. “Mostra come una vera e durevole pace, premessa indispensabile per un nuovo rinascimento europeo, non può ridursi a mera assenza di guerra, determinata da equilibri di potere o a convenienza economica”, ha aggiunto il segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali della Santa Sede, che ha sottolineato come la pace non sia una condizione politica e sociale, e di come sia indispensabile mettere la persona umana al centro, parlando sempre più di solidarietà intergenerazionale, concludendo “L’educazione, nella quale siete impegnati, svolge un ruolo fondamentale nel condurre la persona umana verso una conoscenza piena e autentica della realtà, senza la quale essa non è veramente libera di scegliere il bene e rigettare il male”.