Dopo l’annuncio dell’aumento record delle bollette di luce e gas da parte di Arera dal 1° ottobre, è il settore dell’agroalimentare italiano a scendere per primo in piazza con migliaia di contadini con animali e prodotti tipici al seguito per denunciare una situazione insostenibile che minaccia il lavoro, l’economia e la sopravvivenza del Made in Italy a tavola con l’esplosione dei costi di produzione scatenata dalla guerra in Ucraina. L’appuntamento è per domani, venerdì 30 settembre, a partire dalle 9.30 a Milano in piazza Cannone all’interno del Parco Sempione dove a guidare la protesta assieme al presidente Ettore Prandini ci saranno – spiega una nota – giovani agricoltori, allevatori e pastori provenienti dalle diverse Regioni, che vedono messo a rischio il proprio futuro, con vanghe, campanacci e balle di fieno, tra flash mob e provocazioni. Simbolo della manifestazione è l’asinella Terra. Ma saranno migliaia gli agricoltori arrivati da tutta Italia per far conoscere i primati a rischio del Made in Italy a tavola, nella più grande fattoria mai realizzata nel centro di una città con maxi mercato contadino, street food a chilometri zero, pet therapy con gli animali della fattoria, agrichef ai fornelli, agriasilo, le eccellenze agroalimentari di Filiera Italia, le innovazioni tecnologiche a basso impatto ambientale e i prodotti del social farming. Un patrimonio da primato mondiale dell’Italia che rischia di sparire sotto la pressione della crisi. Per l’occasione sarà presentata l’analisi della Coldiretti su “La guerra sulle tavole degli italiani” con focus sugli effetti della crisi energetica sulla filiera agroalimentare e le proposte della Coldiretti per la nuova legislatura. È prevista la partecipazione di rappresentanti del mondo politico, economico e dei consumatori, e quella del presidente della Cei, il card. Matteo Maria Zuppi, che interverrà davanti gli agricoltori nel primo pomeriggio sul tema della carne in provetta.