“Dopo la sua denuncia del 29 luglio non è successo nulla; eppure Alessandra Matteuzzi aveva allertato la sorella ed anche un vicino di casa. Ammesso che la magistratura abbia i suoi tempi tecnici e che siamo in periodo di ferie, il femminicidio è un grave allarme sociale e questi segnali non dovrebbero mai essere sottovalutati, altrimenti facciamo il gioco degli assassini”. A dirlo in un’intervista al Sir è Isolina Mantelli, presidente del Centro calabrese di solidarietà con sede a Catanzaro, all’interno del quale è attivo dal 2012 anche “Mondo rosa”, centro antiviolenza e casa rifugio per accogliere donne vittime di violenza di genere con i loro figli, commentando il femminicidio avvenuto lo scorso 23 agosto a Bologna. Una “morte annunciata”, avvenuta dopo quasi un mese dalla denuncia sporta dalla vittima nei confronti dell’ex compagno che la tormentava perché non aveva accettato la fine della relazione. Il procuratore di Bologna Giuseppe Amato ha escluso un caso di “malagiustizia” ed ha spiegato che per concludere le indagini occorreva attendere il rientro dalle ferie di “alcune persone da sentire”, mentre la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha chiesto di fare chiarezza su eventuali provvedimenti non presi. “È presto – riprende Mantelli – per esprimere opinioni su una vicenda ancora da chiarire, ma mi sembra che in casi di emergenza come questo si dovrebbe poter attivare una corsia preferenziale con procedure d’urgenza più agili come l’ascolto di testimoni in videochiamata ma soprattutto, in attesa di concludere le indagini, si dovrebbe mettere in sicurezza la donna che ha sporto denuncia”.