Carlo Maria Martini: le iniziative della Fondazione nel decimo anniversario della scomparsa

(Foto Fondazione C.M. Martini)

Il prossimo 31 agosto si celebra il decimo anniversario della scomparsa del card. Carlo Maria Martini (Torino 1927 – Gallarate 2012), “protagonista indiscusso della storia della Chiesa italiana degli ultimi quarant’anni”, si legge in una comunicazione della Fondazione che porta il nome dello scomparso arcivescovo di Milano. Rimane viva, si legge ancora, la domanda nella comunità ecclesiale e nella società civile: “Qual è l’eredità del gesuita Carlo Maria Martini, arcivescovo dal 1980 al 2002?”. La Fondazione a lui intitolata pubblica in questa ricorrenza il percorso “Dialogo” nella sezione Educational del sito fondazionemartini.it. “Il cardinale aveva infatti scelto il dialogo come atteggiamento fondamentale per incontrare gli altri”. Sui nuovi linguaggi da esplorare per coinvolgere le giovani generazioni, ricorda padre Carlo Casalone, presidente della Fondazione Carlo Maria Martini: “Tra le iniziative più recenti vorrei ricordare quella rivolta alle scuole, insegnanti e studenti, che propone in formato digitale materiali utilizzabili per i programmi di educazione civica, e i podcast, che permettono di seguire anche dal cellulare discorsi e interventi di Martini dalla sua viva voce. Stiamo anche promovendo percorsi di ascolto attraverso la musica elettronica, a partire da testi biblici: un connubio finora mai realizzato”.
Numerose sono poi le iniziative editoriali che in questi giorni ripresentano al pubblico alcuni dei testi di successo di Martini, fra cui: il settimo volume dell’Opera omnia “I grandi della Bibbia” (da Bompiani il 27 ottobre), la serie di volumi allegati a Famiglia Cristiana “L’uomo, il mondo, la Chiesa” (a fine agosto), la nuova edizione de “Il vescovo” (San Paolo) e de “La forza delle virtù” (TS Edizioni).
Per promuovere la conoscenza di Martini, anche negli anni precedenti al suo ministero milanese in cui fu rettore del Pontificio Istituto biblico di Roma (1969 – 1978) e rettore della Università Gregoriana (1978 – 1980), prosegue il progetto dell’Archivio digitale: ideato dalla Fondazione, “rende disponibili un patrimonio di testi, immagini, audio e video, ed è stato recentemente riconosciuto come patrimonio di valore storico nazionale per la sua impostazione che coniuga la raccolta dei materiali e il loro impiego per attività comunicative e formative”.

 

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