Presentata nei saloni della Provincia di Cosenza l’undicesima edizione del Festival delle Migrazioni, iniziativa a carattere nazionale organizzata dall’Associazione “Don Vincenzo Matrangolo”. Quest’anno la kermesse sarà itinerante e, oltre al comune di Acquaformosa, si svolgerà a San Sosti, Cerzeto, San Benedetto Ullano, San Giorgio Albanese, Vaccarizzo Albanese, San Basile. Il Festival, dal tema “Un nuovo manifesto dell’accoglienza”, inizierà oggi con un prologo ed entrerà nel vivo dal 25 al 30 agosto. Come riporta un comunicato stampa, “al complesso ma naturale fenomeno delle migrazioni, alle rotte percorse da uomini e donne che segnalano con il loro viaggio, istinto di sopravvivenza ma anche le mutate condizioni climatiche e sociali che il nostro tempo attraversa, l’Associazione ‘Don Vincenzo Matrangolo’ dedica, da anni, il Festival dell’accoglienza come momento di dialogo, pacificazione, incontro e riconoscimento reciproco tra comunità ospitanti e migranti”. Il Festival è dedicato ad incontri, scambi, formazione, musica, approfondimenti, mostre, rassegne cinematografiche e culturali “che diventano la base di un confronto attivo con uomini e donne migranti, e per il loro tramite, con le loro storie e competenze”. Gli incontri vogliono essere “uno strumento di crescita oltre che di aggregazione sociale”. Un Festival che “concorre a creare quegli spazi cerniera necessari a chiudere gli strappi sociali adoperati contro uomini e donne che cercano riparo da condizioni di vita sempre più rarefatte e dall’agire inconsapevole di un sistema globale reso sempre più discriminante”. L’edizione 2022 avrà la finalità di “ragionare criticamente e comunitariamente sulle problematiche dell’accoglienza, sulle forme di sfruttamento di cui, spesso inconsapevolmente siamo corresponsabili e sui campi di azione su cui necessario operare per ‘tenere saldamente il campo'”.
Obiettivo finale è quello di” ragionare con tutti i partners sulle nuove prospettive di accoglienza per riscrivere, a partire dai valori comuni e da una comunità di intenti per la costruzione del futuro, un manifesto comune per l’accoglienza e l’inclusione delle persone in migrazione e per l’intervento attivo di cambiamento dei contesti fisici e culturali”.