L’ondata di rivolte in Sierra Leone contro il carovita, la crisi economica e l’impossibilità di scioperare iniziata nei giorni scorsi non accenna a diminuire. Da ieri, 10 agosto, ad oggi sono stati 14 i feriti negli scontri, di cui 2 deceduti, riferiti al Centro chirurgico di Emergency a Goderich, Freetown, capitale della Sierra Leone. Anche una macchina di Emergency è rimasta coinvolta ieri in una rivolta popolare nella zona est della capitale, con a bordo un autista e un medico dell’ong, entrambi sierraleonesi. Dopo aver accerchiato il veicolo, la folla ha colpito il medico con un bastone e accoltellato l’autista al braccio, dando in seguito l’auto alle fiamme. Il personale non ha riportato gravi conseguenze. Durante la giornata il Centro chirurgico di Emergency a Goderich “ha ricevuto 14 feriti dagli scontri da Freetown e Makeni a causa di ferite da arma da fuoco, 3 di loro sono minorenni. – racconta Samuele Greco, medical coordinator del Centro chirurgico di Emergency a Goderich, Freetown. – Due dei pazienti ammessi sono deceduti a causa delle gravità delle ferite riportate”. “A seguito dei violenti scontri che hanno coinvolto il Paese – continua Greco – il governo ha indetto un coprifuoco dalle 19 alle 7 durante il quale solo personale sanitario e legato ai servizi essenziali potrà circolare liberamente munito di tesserino di riconoscimento”. Attualmente Emergency sta recuperando posti letto e facendo scorta di cibo e acqua per poter far fronte all’emergenza. “Nessuno si aspettava un’escalation così rapida e violenta degli scontri – conclude Greco – Ora il problema, a causa della difficoltà di trasporti e connessione Internet, è far arrivare il personale in ospedale, o anche solo comunicarci. I membri dello staff locale che abitano più lontano hanno trascorso la notte al centro. Emergency continuerà a operare nel Paese come ha sempre fatto dal 2001, tenendo costantemente monitorato l’evolvere delle condizioni di sicurezza”.