La “Deep Dive”, presentata oggi da Unicef, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per le Politiche della famiglia, evidenzia “gli effetti positivi legati agli investimenti che il Pnrr opera nei servizi educativi della prima infanzia: 2,4% delle risorse totali previste, pari a 4,6 miliardi di euro, che consentono, di creare di 264.480 nuovi posti nido, aumentando di oltre il 50 % per cento l’attuale copertura pubblica nella fascia di età 0-3 anni. Grazie all’avviso pubblicato a dicembre 2022, gli enti locali hanno presentato candidature sufficienti ad impiegare le risorse stanziate, che integrano quelle nazionali del Fondo asili nido e scuole dell’infanzia, istituto presso il Ministero dell’Interno (2.5 miliardi per il periodo 2021-2034), per le quali, il 31 marzo 2022, è stato emanato dal Ministero dell’interno il decreto di ammissione definitiva a finanziamento di alcuni enti locali, a seguito dell’avviso pubblico pubblicato il 22 marzo 2021”.
L’analisi evidenzia inoltre “gli investimenti da fare nelle cinque aree di intervento indagate dalla Raccomandazione europea che istituisce la Garanzia per l’Infanzia approvata a giugno 2021 – educazione e cura della prima infanzia, istruzione, salute, alimentazione e abitazione – per cui in molti casi la spesa pubblica stanziata a livello nazionale a favore di misure di prevenzione e contrasto va ulteriormente rafforzata per cercare di mantenere uno standard coerente con la media europea”. Come dimostrato negli anni, “i trasferimenti monetari pur avendo un impatto estremamente positivo, vanno necessariamente accompagnati anche da adeguati investimenti in termini di protezione sociale, volti cioè a migliorare disponibilità, qualità e canali di accesso ai servizi. L’integrazione dei servizi sociali, sanitari ed educativi rimane ancora un tema cruciale, al centro anche della Raccomandazione europea”.
L’analisi ribadisce “l’importanza di rimettere al centro dell’agenda politica i gruppi più vulnerabili e di favorire l’accesso universale ai servizi a tutela dei diritti di bambine, bambini, adolescenti e giovani, contrastando le disuguaglianze e la trasmissione intergenerazionale della povertà e dell’esclusione”.