Coronavirus Covid-19: Istat-Agenas, nel 2020 il 12,3% dei pazienti ricoverato in terapia intensiva

Il 12,3% dei ricoveri Covid-19 nel 2020 è transitato nelle terapie intensive (circa 35mila), a fronte di un valore medio del 7,5% per i ricoveri ordinari non-Covid. Nel Mezzogiorno la quota di ricoveri Covid-19 con transito in terapia intensiva supera il 16% rispetto al 8% dei ricoveri non-Covid. È quando emerge dal rapporto sull’“Impatto della pandemia sul sistema ospedaliero” relativo al 2020 realizzato da Istat e Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e diffuso oggi.
Nel report viene spiegato che “la numerosità dei ricoveri Covid-19 ha seguito l’andamento delle ondate pandemiche, con due picchi in corrispondenza della prima ondata di marzo-aprile (36% della casistica Covid-19 registrata nell’intero anno) e della seconda ondata di ottobre-dicembre (55%)”. Il tasso di ricovero Covid-19 sulla popolazione residente è stato pari a 48 per 10mila, con valori più elevati per gli uomini (57,4 contro 38,7 nelle donne), per gli ultrasessantacinquenni (133,3) e nel Nord-ovest (82,6). Inoltre, il 70% dei ricoveri Covid-19 ha avuto accesso all’ospedale tramite il Pronto soccorso o l’Osservazione breve intensiva (Obi); il 16% a seguito di trasferimento da altro ospedale. Il 52% è stato dimesso al domicilio. Tra gli ultra65enni la quota di dimissioni al domicilio scende al 40% mentre circa il 30% è deceduto in ospedale.
Per quanto riguarda le diagnosi più frequentemente associate ai ricoveri Covid-19, oltre ad alcune malattie infettive e parassitarie (tubercolosi, Hiv, infezioni batteriche di sede non specificata e soprattutto malattie da virus e da clamidia non specificate) si sono registrate malattie del sistema respiratorio, malattie ipertensive, diabete mellito, sovrappeso e obesità, demenza e malattia di Alzheimer.
Il 21,5% dei pazienti con ricovero Covid-19 ha avuto nel corso del 2020 ricoveri successivi dopo il primo (23,1% tra gli over65). Nel 43% dei casi il motivo principale è stato di nuovo il Covid-19. Sono frequenti anche ricoveri successivi per malattie respiratorie (17%), in particolare per polmoniti non specificate e per altre malattie respiratorie non specificate, possibili esiti a distanza del Covid-19.

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