Il sacerdote trentino don Ivan Maffeis, 58 anni, nativo di Pinzolo e attuale parroco a Rovereto San Marco è il nuovo arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve. Lo ha nominato oggi papa Francesco. “La scelta di Papa Francesco trova in don Ivan Maffeis un uomo animato da profonda passione per l’annuncio del Vangelo, per le persone e le relazioni, dimensioni vissute sempre con grande generosità. Tornato in Trentino dopo gli anni di impegno romani, don Ivan si è messo a disposizione della nostra Chiesa convinto che qui avrebbe continuato ad esercitare il suo ministero. Ma i piani del Signore non sono i nostri. Ora don Ivan entra a far parte di quella Conferenza episcopale che ha servito per molti anni con intelligenza, saggezza e creatività, doti che metterà a frutto nel futuro ministero episcopale. È bello che un figlio della nostra Chiesa vada ad arricchire la Chiesa di Perugia-Città della Pieve in Umbria. Una terra nella quale operò un grande vescovo trentino, il benedettino mons. Giuseppe Placido Nicolini, vescovo di Assisi per quasi cinquant’anni (1928-1973)”. Lo ha detto l’arcivescovo Lauro Tisi, commentando a caldo la comunicazione del nunzio apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig, letta in sala dal cancelliere vescovile don Alessandro Aste, alla presenza del vescovo nominato, davanti ai vertici della curia diocesana e agli operatori dei media, convocati poco prima dell’annuncio. “Insieme a don Ivan – ha aggiunto monsignor Tisi – abbiamo concordato che la dimensione affettiva deve lasciare il passo allo spirito ecclesiale. Per questo, siamo entrambi convinti che il luogo ideale della sua ordinazione debba essere la Chiesa di Perugia, che attende di abbracciarlo come nuovo vescovo”. “Caro don Ivan – ha concluso l’arcivescovo di Trento –, anziché darti consigli per il tuo nuovo ministero, ti affido, nella comunione dei Santi, alla testimonianza di fede e alla preghiera che sicuramente è già iniziata per te da parte della tua cara mamma Licia, del papà Santo e del fratello Marco. Significativamente la nomina avviene nel giorno in cui la Chiesa ricorda Maria Vergine del Carmelo, chiediamo di avere come unico riferimento Gesù Cristo. Buon viaggio, caro Ivan”.
Alle parole dell’arcivescovo Lauro è seguito il breve saluto del vescovo nominato Ivan: “Grazie all’arcivescovo per la generosità delle sue parole, ai membri della curia che mi hanno supportato in questi anni, ai colleghi della comunicazione. Vi sono grato dell’accoglienza, della cordialità e della fiducia che va ben al di là di quello che io sono. Sarei rimasto volentieri in questa terra in cui sono tornato in maniera convinta. Ho trovato un Trentino diverso da quello che avevo lasciato e sono stato contento di sentirmi parte attiva di questa Chiesa, accanto agli altri preti e cercando di camminare con la gente in questo tempo non facile, a cominciare dalla pandemia e dalle preoccupazioni che attraversano tutti. Questa nomina arriva e cambia, come diceva l’Arcivescovo, le attese, i progetti: non più tardi di ieri sera ho concluso il Grest. Ora avverto la sproporzione tra quello che sono e la responsabilità che mi è affidata. Confido sulla vostra amicizia, fraternità e preghiera”. Con monsignor Maffeis salgono a otto i vescovi di origine trentina attualmente in vita.