“Il Capitolo, in particolare, è il momento del discernimento comunitario. Non è dare idee, no, è ‘discernere’, con un discernimento comunitario: con l’aiuto dello Spirito Santo si cerca di vedere se e in che misura siamo stati fedeli al carisma, in che cosa lo Spirito ci spinge ad andare avanti e che cosa invece ci chiede di cambiare”. Lo ha detto Papa Francesco, questa mattina, nel Palazzo apostolico vaticano, ricevendo in udienza i partecipanti ai Capitoli generali dell’Ordine della Madre di Dio, dell’Ordine Basiliano di San Giosafat e della Congregazione della Missione. “Questa è una delle esperienze più belle e più fortemente ‘ecclesiali’ che ci è dato di fare: mettersi insieme in ascolto dello Spirito presentandogli le situazioni concrete, le questioni, i problemi”, ha aggiunto.
Il Pontefice si è soffermato su “un criterio che ritengo essenziale nel fare il discernimento: il criterio dell’evangelizzazione”. “Quando ci interroghiamo sulla nostra fedeltà creativa al carisma originario, dobbiamo chiederci se il nostro modo di interpretarlo e di attuarlo è ‘evangelizzante’, cioè se le scelte che facciamo – quanto ai contenuti, ai metodi, agli strumenti, allo stile di vita – sono orientate a testimoniare e annunciare il Vangelo”, ha osservato Francesco. Quindi, nel suo intervento ha ribadito che “sappiamo che per loro natura i carismi sono differenti e che sempre lo Spirito Santo li crea e li distribuisce con fantasia e varietà”. Ma “una cosa è certa – ha poi puntualizzato -: I carismi, come insegna San Paolo, sono tutti per l’edificazione della Chiesa, e poiché la Chiesa non è fine a se stessa ma il suo fine è evangelizzare, ne consegue che ogni carisma, nessuno escluso, può e deve cooperare all’evangelizzazione. E questo va tenuto ben presente nel fare discernimento”.